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Banca Aletti

Focus sugli investitori che riconoscono il valore della professionalità

Fiore all’occhiello di Banca Aletti è la consulenza in materia di investimenti finanziari e la gestione patrimoniale su base individuale: intervista all'ad Maurizio Zancanaro.

1 Giugno 2018 12:04

Il 2017 è stato un anno molto importante per Banca Aletti, la struttura dedicata al private banking e wealth management del gruppo Banco BPM. Un anno nel quale l’istituto ha affrontato e vinto la sua sfida, con buona parte del lavoro che già oggi è stata completata. In questa intervista Maurizio Zancanaro Amministratore Delegato di Banca Aletti (gruppo BancoBPM) spiega i progetti per l’anno in corso, le soluzioni proposte alla clientela e come si sviluppa la continua attenzione alla gestione patrimoniale.

ll 2017 è stato un anno molto positivo per il private banking. Com’è iniziato il 2018 per Banca Aletti?


“Nel corso del 2017 è stata integrata la struttura private di BPM, dalla quale abbiamo ereditato circa seimila clienti e masse in gestione per sei miliardi di euro, e ora stiamo procedendo con lo scorporo della parte di global market in Banca Akros, a sua volta individuata dalla capogruppo come il riferimento di tutte le attività di corporate & investment banking. Di pari passo procediamo con il trasferimento in Banca Aletti di tutta la clientela con patrimoni sopra il milione di euro finora seguita dal retail del gruppo. Stiamo parlando di masse totali che, insieme alla nuova raccolta, porteranno gli asset under management alla soglia prevista dal piano industriale. Prosegue inoltre la formazione dei banker e l’aggiunta di un ulteriore tassello, cioè la creazione in Aletti di una rete di consulenti finanziari, con caratteristiche innovative e dedicata alla clientela private, che nasce dalla valorizzazione del gruppo di consulenti finanziari oggi attivi in BPM SpA e Banca Akros. Chiuderemo l’intero processo entro la fine del 2018, impiegando quindi due anni complessivi a fronte dei cinque solitamente necessari per operazioni così complesse”.

Quali sono le principali richieste che provengono dalla vostra clientela private quest’anno?


“Il cliente tipo che si rivolge ad una struttura dedicata al private banking come Banca Aletti, è una persona avveduta che riconosce il valore della professionalità, interessata al mondo degli affari e degli investimenti perché ha risparmi e patrimoni che desidera allocare in modo efficiente e coerente con gli obiettivi che si prefigge; è persona che pensa al proprio futuro e a quello dei propri cari e che guarda al patrimonio di famiglia come a un valore da proteggere, valorizzare e trasmettere alle generazioni future”.

[caption id="attachment_126742" align="alignnone" width="211"]La copertina del numero di maggio di EasyWatch La copertina del numero di maggio di EasyWatch[/caption]

Quali le vostre principali soluzioni proposte?


“Il core business della banca sono i servizi di investimento, in particolare la consulenza in materia di investimenti finanziari e la gestione patrimoniale su base individuale, su cui Banca Aletti vanta un track record pluriennale ed una reputazione data da un approccio ai mercati che ha consentito di proteggere il patrimonio dei clienti anche nelle fasi più turbolente che hanno caratterizzato i mercati nell’ultimo decennio. Ma consapevoli del fatto che gli investimenti finanziari rappresentano solo una quota del patrimonio familiare, in Banca Aletti abbiamo sviluppato negli anni un’offerta di servizi di wealth management. Parliamo di consulenza specialistica in materia di tutela e trasmissione del patrimonio, compresa la gestione del passaggio generazionale in ambito azienda di famiglia, private insurance, art advisory, real estate advisory, servizi di family office”.

Avete novità nel segmento private già avviate o che state per avviare?


“Più che novità particolari, vedo un ritorno alle origini, con un focus particolare sulla gestione patrimoniale, che è il cuore pulsante del private banking. Quindi una consulenza a 360 gradi verso il cliente imprenditore e la sua famiglia, senza limitarsi a offrire solo un ventaglio di prodotti preconfezionati tra i quali poter scegliere. Con un focus particolare sul cliente imprenditore, lavoriamo in parallelo con la struttura Corporate della holding Banco BPM e con Banca Akros, che vedrà concentrate tutte le attività di investment banking del gruppo, in modo da creare sinergie e offrire un pacchetto completo a chi ci sceglie. È un servizio che non tutti possono offrire ed è una delle regioni per cui alcune banche straniere soffrono nel mercato italiano del private banking: occorre essere in grado di assistere il cliente negli investimenti, ma anche concedergli fidi in caso di necessità. È un processo di dare-avere virtuoso. Lavorando in questo modo, non ci sono limiti a quello che possiamo fare avendo in casa tutte le competenze necessarie, da quelle fiscali agli esperti in passaggio generazionale, dalla fiduciaria, alla banca di diritto svizzero”.

Infine qual è la vostra view sui mercati finanziari per i prossimi 6 mesi?


“Le indicazioni sono quelle del nostro ufficio Research and Markets Strategy. Nell’Eurozona, rendimenti statali ancora molto compressi e la prospettiva di aumenti dei tassi d’interesse da qui ad un anno costituiscono fattori critici per investimenti obbligazionari, normalmente ritenuti tranquilli. La ricerca di redditività deve ricomprendere scelte di portafoglio che considerino attività con profilo rischio/rendimento più elevato, come il comparto azionario che è sorretto da un ciclo economico favorevole e da politiche fiscali e monetarie congruenti con un’evoluzione positiva, nonostante i numerosi episodi di volatilità occorsi dall’inizio dell’anno”.

Intervista tratta dalla rubrica “Dalle Reti di Consulenza” del mensile EasyWatch. Clicca qui per iscriverti e ricevere la tua copia
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