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Idee di investimento - Obbligazioni - 27 dicembre 2017

27 Dicembre 2017 10:19

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eniamo che l’inflazione stia per accelerare il passo e il mercato sottovaluti la probabilità di aumenti dei tassi da parte delle Banche Centrali, che quest’anno hanno dimostrato la capacità di comunicare chiaramente le proprie intenzioni di politica monetaria ai mercati per prepararli, contribuendo così alla loro stabilità” dichiara nell’articolo “Mercati obbligazionari, l’inflazione sta per accelerare il passo” il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management che, sebbene si aspetti che le banche centrali continuino a comunicare in modo chiaro con il mercato anche nel 2018, ammette che si tratta di un difficile esercizio di equilibrismo ed è possibile che il progressivo ritiro delle misure monetarie ultra-espansive porti a un aumento della volatilità. “Precisato questo, continuiamo a privilegiare gli attivi di rischio, in particolare i settori che dovrebbero beneficiare della costante sete di rendimenti, tra cui i titoli di capitale subordinati delle banche europee e le obbligazioni High Yield globali” precisa il team.

Guardando a quanto accaduto nel 2017 si potrebbe essere tentati di pensare che anche il 2018 possa proseguire sulla stessa lunghezza d’onda, alla luce dei solidi dati macro economici. Il contesto di mercato attuale, infatti, resta favorevole agli asset più rischiosi, ma, come sostiene nell’articolo “Mercati, fare attenzione a non considerare lineare l’anno imminente” Franck Nicolas, Head of Investment & Client Solutions di Natixis Asset Management, rimane fragile. Il manager guarda con favore al debito con solidi spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato), in particolare l’high yield che offre un premio interessante in assenza di rischio sui tassi di interesse. “Un altro tema chiave saranno gli emergenti, sostenuti dai prezzi elevati delle materie prime. Ci allontaneremo dall’America Latina, concentrandoci su Asia ed Europa dell’Est. La priorità su questi mercati sarà il debito in valuta forte, mentre le valute dei mercati emergenti rimangono rischiose” fa notare Franck Nicolas, che, relativamente all’oro sostiene che possa mantenere il ruolo di bene rifugio in caso di volatilità sui mercati azionari.

Che effetto avrà il rialzo del tasso d’interesse privo di rischio sulle obbligazioni societarie investment grade USA? E quali sono le conclusioni più importanti delle ultime riunioni del 2017 della Federal Reserve e della BCE? Sono le domande che si sono posti gli esperti di Amundi nell’articolo “Obbligazioni, gli impatti del rialzo dei tassi e delle mosse di FED e BCE”. “Fortunatamente le aziende hanno sfruttato le condizioni eccezionali di finanziamento per prolungare la scadenza media delle loro obbligazioni. Prevediamo che nei prossimi mesi ci sarà un aumento significativo dei requisiti di rifinanziamento, e che l’aumento globale dei tassi renderà meno interessanti le obbligazioni investment grade” sottolineano gli esperti di Amundi che, relativamente alle banche centrali aggiungono: “La BCE e la FED appaiono molto più ottimiste riguardo alle prospettive della crescita, mentre rimangono piuttosto prudenti sulle aspettative d’inflazione. Sarà pertanto decisivo l’andamento dell’inflazione sottostante nei prossimi mesi”.

Restando in ambito di corporate bond, nell’articolo “Mercato obbligazionario, c’è apprensione per l’elevato indebitamento societario” Toby Nangle e Maya Bhandari, gestori Multi-asset di Columbia Threadneedle Investments rivelano di avere un’allocazione neutrale nei confronti delle obbligazioni societarie investment grade (IG), nonostante il team Columbia Threadneedle dedicato al reddito fisso globale abbia di recente deciso di declassare il giudizio sulle obbligazioni IG a negativo. “Da parte nostra, fatta salva un’accelerazione dei rialzi dei tassi ufficiali o un indebolimento della congiuntura internazionale, abbiamo deciso di mantenere la nostra esposizione neutrale a queste obbligazioni. Anche se i rialzi potenziali possono essere piuttosto limitati, non sono ancora presenti campanelli d’allarme tipici di un’imminente brusca correzione” tengono a puntualizzare Toby Nangle e Maya Bhandari.

Intanto, per rispondere alle esigenze degli investitori odierni, in un contesto di rendimenti stabili e bassa volatilità, il comparto Credit Suisse (Lux) Portfolio Fund Reddito manterrà intatta la propria componente azionaria andando invece a ritoccare il range di azione sul credito investment grade e high yield e sulla parte obbligazionaria emergente. “Attenti, reattivi e disciplinati: queste sono le caratteristiche del team di Asset Management di Credit Suisse” afferma nell’articolo “Più flessibilità sull’obbligazionario per il Credit Suisse (Lux) Portfolio Fund Reddito” Walter Markus Sperb alla guida della divisione da oltre 9 anni, che poi aggunge: “Credit Suisse (Lux) Portfolio Fund Reddito ha sempre riscontrato un grande interesse da parte della nostra clientela perché rispondeva alla chiara esigenza di offrire rendimenti stabili nel tempo. Oggi abbiamo optato per un’allocazione più articolata e con nuove condizioni di mercato vogliamo continuare a cogliere le migliori opportunità cercando di mantenere un profilo di rischio conservativo”.

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