ETP, la strana coppia petrolio e robotica

La scorsa settimana gli investitori in prodotti ETP (l’aggregato di ETF, ETC e ETN) hanno premiato soprattutto quelli specializzati sul petrolio e sulla robotica a discapito degli ETP focalizzati sull’oro e sui metalli industriali. È questa l’indicazione che emerge dalla lettura dei dati statistici diffusi da una società internazionale specializzata nell’emissione di ETP a livello globale.

La scorsa settimana, in particolare, i flussi sugli ETP specializzati sul petrolio hanno raggiunto i 73 milioni di dollari, portando a 5 le settimane consecutive con saldi mensili positivi di raccolta netta e 152 milioni da inizio anno (il 9% circa del patrimonio totale degli ETP che replicano l’andamento delle quotazioni del petrolio).

Secondo gli analisti, i flussi sugli ETP specializzati sul greggio hanno accelerato sfruttando la correzione dei prezzi che nel mese di marzo ha sfiorato i 10 punti percentuali: gli investitori hanno cioè ritenuto che si potesse trattare di una buona occasione di acquisto a prezzi scontati sebbene di breve termine in quanto le previsioni degli esperti del settore continuano a delineare quotazioni del petrolio per i prossimi 6-12 mesi intorno ai 55 dollari al barile.

I flussi verso gli ETP orientati sul settore della robotica (20 milioni nell’ultima settimana e oltre 206 milioni da inizio anno) rappresentano invece una scelta di investimento di lungo periodo: infatti dal lancio nel mese di ottobre 2014 non si è mai vista una sola settimana di deflussi netti, indicando che gli investitori reputano la robotica come un investimento a lungo termine.

Restando nell’ambito delle scelte tematiche anche la sicurezza informatica sta ottenendo molta attenzione da parte degli investitori con una raccolta di 56 milioni di dollari da inizio anno. Infine, una nota anche sugli ETP specializzati sull’oro: è vero che la scorsa settimana hanno accusato deflussi netti per 43 milioni, ma è altrettanto vero che i flussi netti da inizio anno restano ampiamente in territorio positivo per 502 milioni confermandosi un’asset class ormai stabile nei portafogli diversificati.