BCE

Zona euro, inflazione e PIL in crescita mettono in difficoltà la BCE

L'incremento del PIL della zona euro nel quarto trimestre e dell’inflazione a gennaio alimentano le tesi dei ‘falchi’ della BCE che spingono per una riduzione del QE.

9 Febbraio 2017 09:56

financialounge -  BCE crescita economica Eurozona inflazione Mario Draghi PIL politica monetaria
Gli ultimi dati macroeconomici della zona euro ritraggono un quadro d’insieme in netto miglioramento rispetto agli ultimi anni e, soprattutto, migliore anche delle più rosee aspettative. Il tasso di crescita del quarto trimestre 2016 (+0,5% rispetto allo stesso trimestre del 2015) porta l’incremento della ricchezza della zona euro nell’intero 2016 a +1,7% e proietta quella per quest’anno al +1,4% ( al +1,5% quella nel 2018).

Il grande balzo dell'inflazione nel mese di gennaio (+2% su base annua) sebbene guidato principalmente dai prezzi dell’energia, fa stimare che ad aprile l’HICP (l’inflazione) della zona euro possa attestarsi al di sopra del target della BCE (2%) per poi ripiegare gradualmente nei mesi successivi.

Le previsioni di diversi analisti sull’inflazione della zona sono ora state aggiornate all'1,8% nel 2017 (rispetto all’1,4% precedente) e all'1,7% nel 2018 (precedente 1,8%). Si tratta di previsioni che tratteggiano prezzi al consumo ben al di sopra delle stime macro della BCE pubblicate a dicembre, in cui si indicava un HICP all’1,3% nel 2017 e all’1,5% nel 2018.

È convinzione diffusa, tra gli analisti, che la BCE dovrà rivedere le proprie proiezioni in modo significativo verso l'alto quando rilascerà le nuove previsioni il prossimo 9 marzo. Insomma, i robusti dati macroeconomici della zona euro, in anticipo rispetto alle attese, possono costituire un impulso ai ‘falchi’ del board della banca centrale europea, animandone il dibattito interno su una politica monetaria più aggressiva.

È però vero che non mancheranno le controdeduzioni da parte dei fautori di una politica monetaria ancora accomodante per evitare di spegnere sul nascere la ripresa economica europea. Ecco perché ci si aspetta che l’azione della BCE rimanga invariata.

Tradotto in pratica, significa che Draghi dovrebbe proseguire gli acquisti mensili di attività per 60 miliardi di euro al mese da aprile a dicembre 2017, in linea con quanto annunciato l'8 dicembre. A partire da gennaio 2018, però, è probabile che la BCE possa iniziare ad assottigliare l’importo dei propri acquisti di asset riducendoli nell'arco di 12 mesi, vale a dire fino a dicembre 2018: una decisione che potrebbe essere annunciata già nel meeting del 7 settembre 2017 o, al più tardi, in quelli o del 7 o del 14 dicembre.

Trending