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Il protezionismo fa bene agli emergenti

È la tesi di un gestore americano di hedge fund che prevede effetti positivi delle politiche di Trump.

25 Gennaio 2017 09:00
financialounge -  cina donald Trump hedge fund mercati emergenti USA

E se invece di punire i mercati emergenti il protezionismo di Donald Trump li aiutasse? La tesi contraria è sostenuta da Jordi Visser, che gestisce investimenti per 1,3 miliardi di dollari per l’hedge fund newyorkese Weiss Multi-Strategy Advisers.

La prospettiva di avere un accesso ridotto al ricco mercato americano spingerà i paesi emergenti a fare meno affidamento sull’export e mettere mano alle riforme interne di cui hanno bisogno da tempo. E arrivare in questo modo ad avere una domanda interna più forte.

“Per tutti i mercati emergenti ma in particolare per la Cina", ha spiegato Visser a Bloomberg, “il protezionismo americano sarà la molla che li costringerà ad accelerare sulle riforme strutturali”. Soprattutto nel caso della Cina ci sarà uno sforzo continuo per andare nella direzione di un’economia basata sull’offerta, per riforme delle imprese di stato e del sistema pensionistico.

E ovviamente, da buon fund manager, Visser trae le dovute conclusioni in termini di mercato: il suo consiglio sono le azioni dello Shenzhen Composite Index, affollato di aziende di dimensioni minori del settore tecnologico, che da poco è accessibile anche agli investitori privati stranieri.
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