Asia

Il sentiment delle aziende migliora nonostante i numerosi rischi politici

L’Analyst Survey 2017 di Fidelity International rivela che la presidenza Trump e il suo programma politico potranno dare un impulso positivo alle aspettative delle aziende. Le politiche protezionistiche globali elemento da monitorare.

20 Gennaio 2017 16:54
financialounge -  Asia Brexit donald Trump Fidelity International geopolitica Michael Sayers Regno Unito USA

L’agenda politica sembra dominare il 2017 dei mercati finanziari. La presidenza di Trump negli Stati Uniti, dopo aver diviso gli elettori, divide ora gestori ed economisti; c’è il Regno Unito che sembra aver imboccato la strada dell’uscita “dura” dall’Unione Europea e ci sono, infine, le consultazioni elettorali che interesseranno alcuni dei principali paesi dell’area euro.

In che modo gli effetti di questi eventi influenzeranno la crescita delle economie e degli utili aziendali?

Un punto di vista peculiare, un osservatorio privilegiato è quello degli analisti finanziari che nel corso delle riunioni periodiche con i vertici aziendali hanno la possibilità di conoscere le aspettative del management delle aziende in tutto il mondo. Un’anticipazione dell’Analyst Survey, l’indagine annuale che registra le opinioni di 146 analisti azionari e obbligazionari di Fidelity International, in uscita a marzo, rivela che nessuno dei rischi politici appare in grado di fermare i trend positivi che caratterizzano lo stato di salute delle aziende nei diversi settori e nelle diverse aree geografiche.

Ben il 72% degli analisti Fidelity specializzati sulle aziende degli Stati Uniti ritiene che la vittoria di Trump possa produrre effetti positivi sulle società nei prossimi due anni. Giocano a favore la riforma della tassazione per le imprese, la riduzione delle imposte sui redditi, gli investimenti infrastrutturali, l’irripidimento delle curve dei rendimenti e la maggioranza repubblicana al Congresso. Un elemento da monitorare è rappresentato dalla tendenza al protezionismo.

“L'indagine non mette in luce particolari timori per l'aumento di politiche protezionistiche in tutto il mondo, Stati Uniti compresi”, ha commentato Michael Sayers, Director of Research di Fidelity International. “Gli analisti statunitensi segnalano alcuni rischi per le importazioni di componenti e per la catena di fornitura internazionale in conseguenza dei dazi, della minore deducibilità fiscale, delle nuove norme sulle importazioni e dei disincentivi all'esternalizzazione in India o altri Paesi”.

La percentuale degli analisti che ritiene che la presidenza Trump avrà un impatto positivo anche sulle società europee (39%) supera quella di chi prevede effetti negativi (12%). In Asia, la maggioranza degli analisti (67%) non si aspetta conseguenze di rilievo per le società, mentre un 64% degli analisti ritiene possibile un impatto moderatamente negativo nei paesi emergenti extra asiatici.

E per quanto riguarda gli altri rischi politici? Il 59% degli analisti europei e il 40% di quelli giapponesi ritiene che la Brexit, l’uscita dall’Unione Europea del Regno Unito, avrà un impatto solo moderatamente negativo sulle imprese, in particolare su quelle del settore energetico e industriale, dei beni di consumo discrezionali e dei servizi finanziari e informatici. Ci sarà, tuttavia, una minore propensione da parte delle aziende a investire nel Regno Unito, è di questa opinione la metà degli analisti dedicati all’Europa e un quarto di quelli asiatici.

A frenare gli investimenti sono il clima di incertezza, la mancanza di chiarezza sul futuro dei rapporti commerciali del Regno Unito, nonché i timori di possibili fughe di talenti e i rischi per il settore finanziario e per il mercato immobiliare di Londra. Valutazioni favorevoli anche sui rischi legati alle diverse consultazioni elettorali europee, ma con percentuali diverse tra analisti “locali” e quelli che operano lontano dall’Europa.

Tra gli analisti europei c’è un 37% che ritiene che la redditività delle aziende non sarà minimamente intaccata, o lo sarà solo marginalmente; una percentuale più elevata, la metà circa, pensa che le società seguite siano solo leggermente vulnerabili, mentre solo il 14% intravede rischi significativi. L’80% degli analisti extra-europei ritiene che l'incertezza o l'instabilità politica europea avrà un impatto minimo o addirittura nullo sui redditi aziendali.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Fidelity International

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