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Antonio Bottillo

Borse, un’accelerazione della crescita può generare una rotazione settoriale

Se la crescita economica accelerasse dovrebbero essere favoriti i settori bancario, finanziario, energetico e quello degli industriali legati al ciclo economico.

17 Gennaio 2017 09:28
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“Se il 2017 si rilevasse finalmente l'anno in cui la crescita dovesse accelerare, riteniamo che il mercato azionario vedrà protagonisti settori molto diversi” fa sapere Bill Nygren, CFA, Partner e Portfolio Manager Harris Associates (gruppo Natixis Asset Management), che, di conseguenza preferisce società che potrebbero trarre vantaggio dall'aumento dei tassi di interesse (settore bancario e finanziario), dall'aumento dei prezzi delle commodity (settore energetico) e dall'aumento degli utili derivanti dai settori industriali ciclici.

Un ritorno alla crescita potrebbe infatti costituire una sorpresa prendendo in contropiede molti investitori, in particolare tutti coloro che contano su alcuni investimenti percepiti come sicuri e che potrebbero rivelarsi più rischiosi di quelli tradizionalmente considerati rischiosi.

“Gli investitori tendono a considerare il rischio di un titolo come la potenziale deviazione dei profitti rispetto al livello atteso trascurando la quotazione di mercato” premette Bill Nygren che poi aggiunge: “Da tempo affermiamo che le società a bassa volatilità con rapporti prezzo / utile (p/e) relativi storicamente elevati sono più rischiose rispetto alle imprese a maggior volatilità con rapporti p/e contenuti”.

Il riferimento del manager è al fatto che, a fronte di tassi di interesse tanto bassi, le compagnie contraddistinte da una crescita stabile ma ridotta che distribuiscono un'alta percentuale di utili sotto forma di dividendi sono diventate un ideale sostituito delle obbligazioni per gli investitori alla ricerca di rendimenti superiori rispetto a quelli disponibili sul mercato obbligazionario. Il problema è che la attuali quotazioni dei titoli di queste aziende sono trattati con un notevole sovrapprezzo: nel momento in cui i tassi di interesse del mercato obbligazionario salissero, come si prevede, è probabile che si assista ad un'inversione dei rapporti di p/e.

“Per queste ragioni riteniamo che gran parte delle utility elettriche, dei fornitori di servizi di telecomunicazione e delle società di beni di consumo confezionati con sede negli Stati Uniti siano poco interessanti” sostiene Bill Nygren secondo il quale, però, in un contesto di tassi più elevati, è probabile che le azioni si rivelino meno rischiose rispetto alle obbligazioni a lunga scadenza il cui prezzo è stato portato dagli investitori a livelli elevati con rendimenti storicamente bassi.

In ogni caso, come sottolinea Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management, selezione e diversificazione saranno le parole d’ordine per affrontare un 2017 che si preannuncia all’insegna di una maggiore volatilità: per il manager, infatti, le incertezze a livello politico e la divergenza delle politiche monetarie (in particolare quelle tra la Federal Reserve americana e la banca centrale europea) saranno i temi dominanti del prossimo anno.

“Gli investitori dovranno quindi essere più selettivi e seguire la regola aurea della diversificazione, affidandosi alla gestione attiva” conclude Antonio Bottillo.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Natixis Global Asset Management

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