Europa

Banche, il passaggio dalla deflazione alla reflazione premia quelle USA

Le maggiori aspettative di inflazione e di crescita economica americana dovrebbero favorire le banche USA rispetto a quelle europee afflitte ancora da problemi critici.

28 Dicembre 2016 09:51

financialounge -  Europa mercati obbligazionari settore bancario USA
Da uno scenario contraddistinto dai pericoli di deflazione ad uno connotato da stimoli per la reflazione. Sembrerebbe essere questo il quadro che emerge nelle ultime settimane dopo la vittoria di Donald Trump e dopo le ultime mosse delle principali banche centrali. Un conteso nel quale le prospettive fondamentali per le banche globali sembrerebbero migliorare.
Infatti la decrescita dei prestiti sembrerebbe aver toccato il fondo e ora gli addetti ai lavori si aspettano un graduale recupero. Inoltre la qualità del credito è destinata a rimanere sostanzialmente stabile mentre il capitale delle banche si sta ricostruendo.

Le ultime stime degli analisti di settore, prevedono un incremento del ROE (return on capital) in crescita di almeno 20 punti base (+0,20%) che porterebbe il ROE complessivo per il 2017 al 10,7%, sebbene ancora ben al di sotto dei livelli storici.
I fondamentali però risulterebbero più che ragionevoli con il rapporto prezzo / utili (p/e) a 9,8 e il rapporto prezzo / patrimonio netto (p/bv) a 0,9.

L’altro tema di rilievo è se l’aumento dei rendimenti del mercato obbligazionario costituisca o meno un fattore positivo per le banche. La risposta sembrerebbe affermativa soprattutto negli Stati Uniti, dove negli ultimi 30 anni emerge una forte relazione tra il rialzo dei tassi di interesse e l’aumento dei margini di intermediazione delle banche. Il robusto rialzo dei tassi dei titoli di stato (volati di oltre un punto percentuale di rendimento dal l’1,37% di luglio al 2,5% attuale), associato con maggiori aspettative di crescita e inflazione, proiettano le prospettive per gli istituti di credito americani su livelli di forte interesse per gli investitori.

Al contrario in Europa, a fronte di impatti positivi per un aumento dei tassi del mercato obbligazionario, il settore bancario continua ad essere esposto a problemi critici: da quello legato alle sofferenze in portafoglio agli aumenti di capitale necessari a ricostituire la base patrimoniale, dalla crescita economica anemica della zona euro all’inflazione ancora ben lontana dal target della Bce (2%).

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