BCE

I rendimenti obbligazionari della zona euro sembrano troppo bassi

Applicando in modo rigoroso i metodi classici di valutazione, i rendimenti obbligazionari della zona euro si attestano lo 0,70% al di sotto del punto di equilibrio.

12 Ottobre 2016 10:13

financialounge -  BCE Eurozona mercati obbligazionari quantitative easing titoli di stato
In poco più di un mese sono scattati sul mercato obbligazionario euro due improvvisi sell-off (vendite senza limitazione di titoli e di prezzo): il primo, dal 7 al 15 settembre, ha provocato perdite di circa un punto e mezzo nei portafogli obbligazionari investiti in governativi euro mentre il secondo, dal 28 settembre al 5 ottobre, ha generato cali intorno al punto percentuale.
In entrambi i casi, gli aumenti dei tassi di interesse lungo la curva dei titoli di stato euro sono stati compresi tra i 10 e i 20 punti base (ovvero tra +0,10% e +0,20%). La domanda che molti si fanno è se si tratti di un riallineamento dei prezzi su valutazioni più adeguate oppure se è l’inizio di un vero e proprio cambio di regime nei tassi.

Secondo gli analisti, un cambio di regime è piuttosto improbabile nel breve termine (se non, addirittura, impossibile) dal momento che la BCE ha bisogno di dati economici (inflazione, crescita, produzione industriale, bilancia commerciale dei paesi dell’euro, disoccupazione) molti più solidi e per un prolungato periodo di tempo. Diverso invece il discorso per quanto riguarda un riallineamento dei prezzi su livelli più ragionevoli. Osservando l'ambiente macro economico, caratterizzato da un’inflazione contenuta e da una tendenza alla bassa crescita a lungo termine, si possono giustificare i rendimenti ai minimi delle obbligazioni in tutte le aree sviluppate del mondo.

Nel caso della zona euro, in particolare, i bassi rendimenti sono inaspriti da una contrazione delle nuove emissioni (sul versante statale) e, soprattutto, dal programma di acquisto da parte della BCE sul mercato secondario. Tuttavia, come fanno notare gli analisti, se pure si tenesse conto di tutto questo in modo rigoroso, i rendimenti della zona euro risulterebbero comunque essere eccessivamente bassi: per la precisione 70 punti base (-0,70%) del livello a cui dovrebbero trovarsi.

Questa divergenza di prezzo è probabilmente dovuta alla combinazione di tre fattori.
In primis le aspettative di ulteriore allentamento monetario significativo da parte della Bce. In secondo luogo dalla avversione al rischio tra gli investitori della zona euro e, in terzo luogo, dalla scarsità dei titoli circolanti sul mercato in concomitanza dei forti acquisti da parte della Bce. Proprio alla luce di questi fattori, nel breve termine, la comunicazione da parte della Banca centrale europea sarà un catalizzatore chiave per eliminare questa divergenza o per congelarla.