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Strategie di portafoglio, sì al dollaro no ai titoli di stato USA e tedeschi

È probabile che le politiche monetarie facciano salire le quotazioni del dollaro americano e i tassi dei titoli di stato provocando un calo dei prezzi dei governativi.

10 Ottobre 2016 11:01
financialounge -  mercati obbligazionari mercati valutari oro settore bancario titoli di stato

Ritiene che il settore bancario europeo (compreso quello italiano) sia sottovalutato e nelle condizioni di esprimere un recupero nel medio lungo periodo. Allo stesso tempo reputa care le quotazioni dei titoli di stato USA e tedeschi mentre, a livello valutario, considera interessanti il dollaro Usd e quello australiano. Sono queste alcune delle più importanti indicazioni che emergono da questa intervista esclusiva a Edoardo Ugolini , Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi].

A settembre avete sofferto l’esposizione di portafoglio lunga (rialzista) sulle banche europee e su quelle italiane. Continuate in questa strategia? E perché?
La situazione delle banche europee è il frutto di una serie di normative che confliggono tra di loro (da Basilea 3 al cosiddetto ‘bail in’, passando per le normative nazionali) e il risultato di una lunga recessione economica e di inefficienze locali (recupero crediti in Italia per esempio). Chiaramente questo perverso quadro normativo deve cambiare perché nessun QE (quantitative easing) o altra misura della BCE avrà efficacia se le banche commerciali non erogano credito e in questa situazione non sono in grado di farlo proprio per il combinato disposto delle suddette normative. In particolare le normative del ‘bail – in’ restringono o peggiorano l’accesso al mercato dei capitali delle banche europee rispetto a quelle USA, UK. Se, per esempio, una banca deve fare una acquisizione (per esempio in Cina) e per questa debba rivolgersi al mercato dei capitali (emissione di azioni, o subordinati) un istituto di credito USA avrà un accesso più favorevole rispetto ad una europea. A questo punto le valutazioni di Borsa delle banche europee sono estreme (pari a solo lo 0,30 del valore patrimoniale di bilancio) e la revisione delle normative porterà un forte rally nel settore, questo ovviamente in un orizzonte temporale medio lungo.

In ambito valutario siete lunghi (rialzisti) su Usd e dollaro australiano: perché? E come mai avete deciso di puntare su un rialzo della sterlina rispetto allo yen?
La posizione sul dollaro Usd è strategica, poiché ritengo che il trend sia verso un cambio eur/ usd tra 1,05 e 1,10 rispetto all’attuale 1,12 per una graduale divergenza delle politiche monetarie delle banche centrali. Inoltre i tassi americani sono molto superiori anche sul breve termine rispetto a quelli euro. Infine in caso di tensioni in Europa (forze centrifughe post elettorali) porterebbero ad un rafforzamento del biglietto verde La posizione sul dollaro australiano è invece un ‘carry trade’ (cioè un posizionamento per sfruttare un rendimento maggiore rispetto all’area euro), mentre la posizione long (rialzista) sulla sterlina (GBP) e short (ribassista) sullo yen (JPY) intende sfruttare la politica espansiva della Bank of Japan (BOJ ), mentre la sterlina ha subito dopo la vittoria della Brexit un deprezzamento davvero sostenuto.

Come mai avete una posizione ribassista sui bond USA e tedeschi?
La posizione è ribassista sulle obbligazioni e quindi vede i tassi, che si muovo in direzione opposta ai prezzi delle obbligazioni, in rialzo. Prevediamo infatti che le obbligazioni perdano di prezzo e questo per due motivi 1) le politiche monetarie saranno ‘sostituite’ in parte da politiche economiche e fiscali, dunque non prevediamo tassi ulteriormente negativi 2) la fine della disinflazione è a portata di mano grazie alla piena occupazione negli Stati Uniti e in Giappone e alla fine dell’austerity in Europa.

L’oro ha corretto rispetto ai massimi recenti: a queste quotazioni potrebbe già valere la pena acquistarlo oppure ne aumenterete il peso soltanto in caso di crescita delle aspettative di inflazione?
L’oro continuerà a scendere fino a che i tassi delle obbligazioni saliranno. Infatti l’oro, che ha rendimento zero ed è conveniente sei tassi dei bond sono negativi, viceversa non lo è più. In caso in cui i tassi reali (al netto dell’inflazione) dei bond diventino sempre più negativi (inflazione che sale più dei tassi) allora l’oro tornerà interessante. Ovviamente l’oro sarà sempre interessante in caso di shock geopolitici o di altra natura.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Zest Asset Management Sicav
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