spread
La montagna del debito negativo si alleggerisce
Secondo le ultime stime si è passati da un 40% di titoli di debito sovrani dei paesi sviluppati a tassi negativi al 34% (che però è sempre il doppio da inizio anno).
20 Settembre 2016 07:00
L’ondata di vendite che si è abbattuta sul mercato delle obbligazioni con rating superiore (investment grade) ha ridimensionato, almeno in parte, il fenomeno dei titoli di stato a rendimento negativo.
Secondo stime raccolte dal Financial Times si è passati da una quota del 40% di debito sovrano emesso dai paesi sviluppati e quotato a tassi negativi stimato a giugno a un più modesto 34%. Un calo consistente, ma siamo ancora a un importo doppio di debito sovrano sul mercato a tassi negativi rispetto ai livelli di fine anno.
Secondo uno studio di UBS questo fatto continua a rendere particolarmente attraenti per gli investitori i titoli del Tesoro americano, che hanno sempre offerto tassi positivi e i cui rendimenti sono saliti soprattutto sulle scadenze lunghe rispetto ai minimi di quest’estate.
Il dato da tenere d’occhio per capire la direzione dei tassi è lo spread (cioè il differenziale di rendimento) tra Bund tedesco e l’equivalente titolo del Tesoro USA, che oggi viaggia poco sopra i 160 punti base (+1,60%) e che, sempre secondo UBS, dovrebbe restringersi a 100 punti base (1,00%) per fine 2017. Questo vorrebbe dire che la marcia dei tassi a lunga tedeschi in territorio positivo, appena iniziata, è destinata a durare e, quindi, che i prezzi (che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) sono destinati a scendere.
Secondo stime raccolte dal Financial Times si è passati da una quota del 40% di debito sovrano emesso dai paesi sviluppati e quotato a tassi negativi stimato a giugno a un più modesto 34%. Un calo consistente, ma siamo ancora a un importo doppio di debito sovrano sul mercato a tassi negativi rispetto ai livelli di fine anno.
Secondo uno studio di UBS questo fatto continua a rendere particolarmente attraenti per gli investitori i titoli del Tesoro americano, che hanno sempre offerto tassi positivi e i cui rendimenti sono saliti soprattutto sulle scadenze lunghe rispetto ai minimi di quest’estate.
Il dato da tenere d’occhio per capire la direzione dei tassi è lo spread (cioè il differenziale di rendimento) tra Bund tedesco e l’equivalente titolo del Tesoro USA, che oggi viaggia poco sopra i 160 punti base (+1,60%) e che, sempre secondo UBS, dovrebbe restringersi a 100 punti base (1,00%) per fine 2017. Questo vorrebbe dire che la marcia dei tassi a lunga tedeschi in territorio positivo, appena iniziata, è destinata a durare e, quindi, che i prezzi (che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) sono destinati a scendere.