Contatti

dollaro

Strategie di portafoglio, le valute possono offrire buone sorprese

Le valute estere hanno già offerto buone plusvalenze da inizio anno ma possono offrire ancora guadagni nei prossimi mesi per le diverse strategie di portafoglio.

7 Settembre 2016 10:18
financialounge -  dollaro Edoardo Ugolini mercati valutari sterlina treasury yen Zest Asset Management

Edoardo Ugolini, Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi] non nasconde affatto la sua attuale inclinazione verso le valute: “Crediamo che le valute possano offrire buone sorprese e abbiamo ampiamente cavalcato il recupero dei mercati azionari post Brexit dei cosiddetti risky assets (cioè le asset class più rischiose, a cominciare dalle azioni, ndr). Inoltre tatticamente (cioè in modo temporaneo) abbiamo ridotto l’esposizione in coincidenza delle importanti decisioni che dovranno essere prese non soltanto dalle Banche Centrali ma anche dai Governi (possibile leva fiscale in vista del fitto calendario elettorale dei prossimi 12 mesi). L’S&P500 si è portato su nuovi massimi con valutazioni molto tirate in comparazione con quelle storiche (in base al rapporto CAPE e al prezzo – utili) ed è dunque possibile che ci sia una pausa di riflessione, mentre restano le possibilità di recupero degli indici europei. In questo caso abbiamo, appunto tatticamente, ridotto l’esposizione vendendo call out of the money” (opzione di Borsa il cui prezzo di esercizio è superiore al prezzo dell’attività sottostante, ndr)” afferma Edoardo Ugolini a cui abbiamo chiesto, in questa intervista esclusiva a FinanciaLounge, quali sono le ultime strategie di portafoglio.

In ambito valutario avete eseguito importanti movimenti nelle vostre strategie di portafoglio. Perché, per esempio, avete ampliato la posizione rialzista sul dollaro USA?

"Ci aspettiamo una divergenza delle politiche monetarie tra Fed (USA), da una parte, e Bce e BoJ (Bank of Japan), dal’altra. Infatti, le aggressive politiche monetarie adottate si sono le une con le altre mitigate negli effetti poiché il loro impatto sui cambi è stato limitato proprio dalla convergenza delle misure adottate, questo temporalmente, quantitativamente e qualitativamente. La FED interverrà forse con un leggero rialzo dei tassi , le Bce sarà neutrale e BOJ interverrà ancora. Se questo sarà lo scenario, i cambi ne saranno influenzati. Lo Yen si è rivalutato del 20% sul dollaro e l’euro è tornato sopra l’1.11: è possibile rafforzamento del 5% del dollaro americano."

Perché invece avete una posizione long (rialzista) sul dollaro australiano (AUD)?

"La posizione sul AUD è una posizione di carry (cioè adottata per sfruttare l’extra rendimento rispetto ai tassi di altre valute, ndr), poiché i tassi AUD a breve termine (a 2 anni) sono superiori all’1.5% per i titoli governativi con un rating AAA".

Avete anche deciso di aprire una posizione long (rialzista) sulla sterlina (GBP) mentre siete short (ribassista) sullo yen (JPY). Perché ?

"La posizione è tattica. Dopo una fortissima svalutazione della sterlina contro tutte le maggiori valute e in particolare contro Yen (da 160 a 130) post Brexit, pensiamo che ci siano opportunità di recupero anche alla luce di un possibile intervento della BOJ in settembre."

Perché, in ambito obbligazionario nonostante si dichiari ‘molto conservativo su duration e credito’ avete ulteriormente incremento la posizione su subordinati di Unicredit (UCG) e Intesa Sanpaolo (ISP) dal 7,5% all’8.5%?

"Ritengo che per avere dei rendimenti in un mondo di tassi negativi dei rischi “misurati” si debbano assumere e, a mio avviso, i subordinati Unicredit e Intesa offrono una opportunità viste le forti svalutazioni che hanno subito nel corso dell’anno. Ciò detto la duration (scadenza media dei titoli) del portafoglio obbligazionario resta 1,7 anni ( molto bassa)  con un rendimento dell’1,9%".

Infine come spiega la decisione di vendere delle opzioni call dicembre su US Treasury (dopo che quelle di settembre erano scadute): nelle vostre strategie di portafoglio siete ribassisti sulle quotazioni dei governativi USA?

"Ritengo che le obbligazioni governative di alta qualità abbiamo raggiunto dei livelli molto tirati. Per anni si è parlato di deflazione e di stagnazione secolare. tutto ciò potrebbe continuare ma io penso che sia le Banche Centrali che i Governi cercheranno di avere inflazione al 2% e tollereranno anche il 3% se necessario. L’inflazione moderata è molto gradita dalla maggior parte della popolazione (diciamo che guadagna il consenso popolare) e soprattutto aiuta i debitori. D’altra parte in un mondo indebitato l’inflazione è una panacea: se l’inflazione fosse al 2% in dieci anni il debito si ridurrebbe (senza farne di aggiuntivo) del 22% circa e in Italia, per esempio, passeremmo ad un rapporto debito / pil dal 135% al 110% circa. D’altro canto le banche centrali continueranno ad acquistare obbligazioni: dunque non sono short (ribassista) di obbligazioni ma credo che i massimi siano stati già visti e per questo ho venduto call su US TReasuty bund."
Share:
Trending