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Brexit

Ecco su quali tematiche la Brexit non avrà alcun impatto

15 Luglio 2016 09:26
financialounge -  Brexit cambiamenti climatici demografia Jens Peers Natixis Investment Managers Regno Unito USA
Giorno dopo giorno, continuano a essere diffuse le previsioni sui possibili impatti della Brexit sull’economia e sui mercati finanziari. Si parla di implicazioni piuttosto significative sulla ricchezza del Regno Unito (secondo alcuni analisti potrebbe ritornare persino in recessione tra la fine di quest’anno e il 2017), e anche sul commercio e sulla bilancia commerciale europea. Più limitati, almeno in base alle prime stime, gli impatti a livello globale sugli Stati Uniti che dovrebbero risultare appena sfiorati dall’onda lunga della Brexit.

Jens Peers, CFA, Chief Investment Officer, Sustainable Equities di Mirova (gruppo Natixis Global Asset Management) si aspetta che la crescita economica sarà condizionata negativamente, i rendimenti scenderanno, le banche centrali manterranno i tassi bassi per un periodo più lungo e proseguiranno con le loro politiche accomodanti nel prossimo futuro.

“Stimiamo inoltre che i mercati azionari attraverseranno periodi difficili, la sterlina britannica e l'euro si svaluteranno rispetto al dollaro statunitense, allo yen giapponese e al franco svizzero, e le obbligazioni corporate e periferiche sottoperformeranno se il mercato andrà in modalità risk-off (vendita di titoli senza limitazione di prezzo e di quantità per la crescita dell’avversione al rischio da parte degli investitori, ndr). Inoltre, sul fronte azionario, ci aspettiamo la sottoperformance dei titoli finanziari e dei titoli dei beni voluttuari, nonché la sovraperformance di sanità, energia e beni di prima necessità” spiega Jens Peers che, in tale contesto, ritiene sia importante continuare a concentrarsi sulle tendenze di crescita strutturale in tutti i settori di cui si occupa.

“Ad esempio, la Brexit non avrà potenzialmente alcun impatto sul cambiamento climatico, sull'esaurimento delle risorse naturali e sui cambiamenti demografici. Si aggiunge semplicemente alle cause di volatilità, che possono costituire un'opportunità da considerare assieme ai settori su cui nutriamo le più forti convinzioni e ai titoli ben prezzati” sostiene il manager.
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