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Borse, perché alleggerire l’Australia a favore di Wall Street

6 Giugno 2016 10:28
financialounge -  australia Credit Suisse mercati azionari Nannette Hechler-Fayd'herbe Wall Street
Dopo i primi cinque mesi, l’investimento azionario resta fermo al palo. Ma, come tutti sanno, sebbene l’indice MSCI World delle borse mondiali in valuta locale segni una perdita limitata allo 0,85%, l’andamento dei mercati finanziari è stato tutt’altro che tranquillo. Infatti l’11 febbraio l’MSCI World segnava un -12,58% e da allora ha registrato un rimbalzo del 13,4%.

In ogni caso, gli indici delle principali aree geografiche non si trovano allo stesso punto rispetto alle quotazioni di inizio anno. Alla chiusura di venerdì 27 maggio, per esempio, se l’indice S&P500 di Wall Street segnava un +2,57% rispetto al valore di inizio anno, lo Stoxx 600 delle azioni europee evidenziava un -4,42%, il Ftemib di Piazza Affari un -15,09% e il Nikkei 225 di Tokyo un -11,55%.

Alla luce anche di questi differenti andamenti e delle valutazioni dei mercati, Nannette Hechler-Fayd'herbe, Head of Investment Strategy di Credit Suisse, preferisce mantenere una visione cauta sulle azioni globali visti i rischi politici e di evento che si delineano all’orizzonte. La sua strategia d’investimento rimane flessibile e a basso rischio, con sufficienti disponibilità liquide da destinare a future opportunità d’investimento. Nel frattempo, tuttavia, qualche aggiustamento si può fare.

“Suggeriamo di prendere profitto sui titoli australiani e di ridurre le sottoesposizioni sui titoli USA. La nostra valutazione di outperform (sovrappeso perché le performance attese sono superiori a quelle medie di mercato, ndr) sui titoli australiani è stata vincente: non solo abbiamo raggiunto gli obiettivi prepostici, ma le valutazioni sono anche diventate meno interessanti. Crediamo quindi che valga la pena una presa di profitto” spiega la strategist che, agli investitori che hanno seguito la sua strategia di sovrappeso nella borsa di Sidney, consiglia ora di riallocare alcuni dei proventi realizzati in Australia a favore dei titoli USA, se largamente sottoesposti a Wall Street.

“Continuiamo a consigliare l’Eurozona e la Svizzera agli investitori con disponibilità liquide in eccesso. Siamo convinti che beneficino di numerosi fattori e mantengano un buon potenziale di recupero nel momento in cui la Fed normalizzerà ulteriormente il tasso di interesse statunitense” tiene infine a precisare Nannette Hechler-Fayd'herbe,
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