Contatti

Edoardo Ugolini

Le vendite sul settore bancario creano interessanti opportunità

9 Maggio 2016 10:13
financialounge -  Edoardo Ugolini settore bancario Zest Absolute Return Var 4 Zest Asset Management
Le performance relative dell’Europa e in particolare delle settore bancario sono molto depresse. E questo determina interessanti opportunità sia in ambito azionario che in quello obbligazionario. Ne è convinto Edoardo Ugolini, Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi], che in questa intervista esclusiva a FinanciaLounge fa il punto della situazione spiegando alcune delle principali recenti scelte di portafoglio adottate dal fondo Zest Absolute Return Var 4.

Mercato azionario. Perchè siete rialzisti (long) su Mercati emergenti, Italia e small cap Europa, e ribassisti (short) su Wall Street?
"La posizione attuale cerca di sfruttare delle opportunità «relative value» (ovvero di valore relativo, e non assoluto, tra un’area geografica e un’altra) in quanto i mercati, in generale, si trovano in un fase di trading range e non ritengo premiante prendere dei rischi direzionali di mercato. La posizione di portafoglio, long (rialzista) su Mercati emergenti, Italia e small cap Europa (a cui si è aggiunta una posizione long sul settore delle banche europee) ha due fondamenti. In primis le valutazioni dei mercati e dei settori è molto più interessante nei mercati emergenti e in Europa (small cap e banche) rispetto alle valutazioni di lungo periodo dei mercati USA (per esempio, se si confronta il CAPE dei mercati, cioè il rapporto prezzo – utili aggiustato per il ciclo economico). Le performance relative dell’Europa e in particolare delle settore bancario sono infatti molto depresse. In secondo luogo, in termini tecnici, lo stop loss (il meccanismo che blocca le perdite) per lo short USA (la posizione al ribasso a Wall Street) è relativamente a buon mercato in quanto la posizione verrà chiusa sopra i recenti massimi con una loss (perdita) di circa il 2,5%. In tal modo abbiamo una posizione neutra in termini di esposizione nominale ma rialzista in termini di mercato. Infatti in caso di salita generalizzata le nostre posizioni long potrebbero salire molto di più degli short e viceversa".

Valute. A parte la posizione long sul peso messicano, su quali altre valute siete positivi? E perché?
"Sulle valute vediamo più che altro delle opportunità di carry trade (ovvero di guadagno di rendimento offerto a prescindere dall’andamento del cambio). Fatto forse salvo la sterlina che è soggetta a un evento esogeno (legato al referendum del 23 giugno su Brexit). Inoltre, dal momento che il portafoglio del fondo è basato in euro e che la moneta unica è in generale forte verso tutte le principali divise, meglio non assumere rischi valutari".

Reddito fisso. Perché preferite non prendere rischi di duration e di credito? E perché continuate a puntare su selezionati subordinati di emittenti italiani (Intesa Sanpaolo e Unicredit)?
"Ritengo che la ricerca di rendimenti allungando la duration dei titoli in portafoglio (cioè la loro scadenza media) non sia una mossa interessante in quanto ci attendiamo che le autorità monetarie faranno ancora molto per stimolare l’inflazione di lungo termine che è la variabile che influenza i titoli di stato con duration lunga. Il credito, invece, ci espone a fluttuazioni legate alla liquidità di sistema e alle vicende aziendali senza un premio ragionevole alla (il)liquidità di mercato. L’esposizione ai subordinati bancari invece riflette la nostra riflessione sulla sottovalutazione del settore in generale e i recenti flussi di vendita (a nostro avviso eccessivi) che hanno colpito il settore subordinati a seguito dell’introduzione della norma sul «bail in»: secondo noi non è possibile che si possa far fallire banche di sistema."

Reddito fisso. Ritenete che la tendenza intravista in aprile circa un possibile rialzo di tassi di mercato a lungo termine possa proseguire nei prossimi mesi sulla falsariga di quanto accaduto tra aprile e novembre 2015?
"L’ipotesi che facciamo è che i tassi a lungo termine siano guidati verso l’alto dalla percezione che le banche centrali abbiano fatto bene il loro lavoro (negli Stati Uniti e nella zona euro) e che tenderanno a proteggere più l’economia e l’occupazione che le obbligazioni anche in caso di stagionalità che portino l’inflazione sopra il target del 2%".

Perché siete neutrali sull’oro dal momento che si sta dimostrando una delle poche asset class resilienti di questo 2016 a dispetto di tutte le previsioni negative sul suo prezzo?
"Lo siamo dopo essere stati long (rialzisti) perché crediamo che ci siano altre occasioni di investimento ora più remunerative e che non ci siano le condizioni nè di deflazione nè di inflazione galoppante, casi nei quali l’oro ne beneficerebbe al rialzo. Infine riteniamo che il dollaro Usd abbia terminato la fase di indebolimento, che ha contribuito alla salita delle quotazioni del metallo giallo".
Share:
Trending