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High yield asiatico: fondamentali, valutazioni e liquidità giocano a favore

15 Aprile 2016 09:57
financialounge -  Asia cina Clifford Lau Columbia Threadneedle Investments fondamentali High Yield liquidità
Il mercato high yield asiatico ha qualche limitazione, tra cui soprattutto la sua taglia "relativamente" minuscola (circa 89 miliardi di dollari) rispetto al mercato da oltre mille miliardi degli Stati Uniti. Malgrado ciò, i fondamentali, le valutazioni e anche una buona liquidità nelle negoziazioni, rendono interessante un'allocazione nel mercato high yield asiatico.

Lo sostiene Clifford Lau, Responsabile reddito fisso, Asia-Pacifico di Columbia Threadneedle Investments, secondo il quale la Cina merita l'allocazione più elevata all'interno dell’high yield asiatico poiché è il paese che guiderà e dominerà l'offerta nel breve periodo essendo una delle maggiori economie mondiali, e le sue aziende continueranno a ricercare capitali per finanziare la loro espansione.

In tutti i casi, anche il segmento dell’alto rendimento asiatico (allo stesso modo di quello USA e di quello europeo) ha le sue specificità. Non solo è molto esposto alla Cina, ma gran parte di queste obbligazioni cinesi sono emesse da società di sviluppo immobiliare. Inoltre, vi rientrano pure obbligazioni sovrane emesse da paesi non investment grade, il che ne fa un'asset class interessante sotto il profilo della diversificazione.

“Il rischio principale insito nel mercato high yield asiatico è quello della concentrazione settoriale (ossia il settore immobiliare cinese e quello carbonifero indonesiano). Ciò detto, di recente si è assistito al debutto sul mercato di numerosi emittenti provenienti da altri settori, con un conseguente generale miglioramento della qualità del mercato asiatico” fa sapere Clifford Lau che, però, ammette che il settore ha cominciato ad avvertire gli effetti negativi del tracollo del mercato delle materie prime e dello stallo delle riforme fiscali in alcune nazioni.

“Sul fronte societario, abbiamo individuato nel settore dei consumi asiatico e in quello immobiliare indonesiano altri posizionamenti di nicchia percorribili in un'ottica di diversificazione del rischio connesso alla Cina” argomenta Clifford Lau. La spinta verso il commercio elettronico e le esperienze d'acquisto interattive ha incoraggiato le aziende di beni di consumo, come i grandi magazzini, ad essere più creative e innovative nel ripensare i loro modelli di business, con effetti potenzialmente positivi sulla redditività. Anche gli immobili e i proprietari indonesiani con redditi da locazione ricorrenti e in grado di sopportare la debolezza del mercato fisico costituiscono un'esposizione interessante. D'altro canto, visto che la Bank Indonesia ha avviato il suo ciclo di allentamento (gennaio 2016), il mercato degli immobili fisici dovrebbe registrare un miglioramento nel medio periodo, il che gioverà al settore.

“La politica dei tassi d'interesse negativi introdotta dalle banche centrali di tutto il mondo ha sicuramente implicazioni profonde sui mercati obbligazionari, e in particolare sull'alto rendimento, che è da sempre un veicolo d'investimento molto richiesto in presenza di tassi d'interesse estremamente bassi o negativi. I rendimenti potrebbero anche non provenire dalle plusvalenze, ma, in futuro, l'alto rendimento dovrebbe registrare un aumento della domanda dopo un 2015 alquanto nefasto, che ha visto il mercato high yield USA pagare lo scotto e quello europeo e asiatico registrare rendimenti positivi (pari a ben il 5,2% nel caso dell'Asia)” conclude Clifford Lau secondo il quale la previsione di un mercato volatile nel 2016 corrobora l'esigenza di differenziare in base alla solidità dei fondamentali creditizi, un imperativo particolarmente pressante quando si investe nel mercato dell'high yield asiatico.
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