Arabia Saudita

Prezzo del petrolio, nessun aiuto dalla crisi Arabia Saudita - Iran

8 Gennaio 2016 11:30
financialounge -  Arabia Saudita Columbia Threadneedle Investments iran Nicolas Robin petrolio
Dopo aver toccato un massimo nel 2015 di 67,7 dollari il barile (il 6 maggio), il prezzo del petrolio ha proseguito la sua discesa con una vera e propria accelerazione negli ultimi mesi. Anche la prima settimana del 2016 ha visto le quotazioni del greggio in caduta libera scendendo al di sotto dei 35 dollari, il minimo da 11 anni. Secondo gli analisti, a livello mondiale, l’incremento della domanda risulta ancora insufficiente per assorbire il surplus produttivo. Ma c’è qualcuno che si chiede se la crisi diplomatica scoppiata tra l'Arabia Saudita e l'Iran (due tra i principali produttori) possa fornire un supporto al prezzo del petrolio.

Secondo Nicolas Robin, gestore specializzato sulle commodities di Columbia Threadneedle Investments, nessun aiuto alle quotazioni del greggio a breve termine può arrivare da questa crisi che, infatti, allontana qualsiasi ipotesi di tagli produttivi. Secondo il manager, ciò che potrà riportare i prezzi al di sopra di 60 dollari per barile sarà la combinazione di pressioni finanziarie che costringeranno a ridurre gli investimenti delle società (e la loro uscita in futuro dal mercato), la minaccia della stabilità sociale dei paesi produttori e una maggiore domanda di petrolio a questi bassi livelli.

“È improbabile che le recenti tensioni tra l'Arabia Saudita e l'Iran possano sostenere un aumento dei prezzi del petrolio. Ora che i due paesi hanno tagliato i legami diplomatici, è improbabile che possano lavorare insieme per apportare tagli alla produzione Opec. Inoltre, questa più recente tensione tra i due alimenta ulteriormente i conflitti in Yemen, Siria, Iraq e Libia” puntualizza Nicolas Robin, secondo il quale il contesto del prezzo del petrolio basso sta mettendo significativamente a dura prova sia le compagnie petrolifere indipendenti che i paesi produttori.

Per il manager, negli Stati Uniti, i prossimi trimestri saranno cruciali per molti dei suoi protagonisti legati al gas di scisto, mentre alcuni dei paesi produttori di petrolio più deboli probabilmente continueranno a lottare e ad affrontare tensioni sociali poichè i bassi guadagni legati al petrolio forzano i governi a ridurre le sovvenzioni alle loro economie nazionali.
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