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Le alternative all’investimento obbligazionario tradizionale

21 Dicembre 2015 11:43
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Più del 40% del patrimonio totale investito in fondi è ancora focalizzato su prodotti obbligazionari. Peccato che l’obbligazionario tradizionale non riesca a fornire rendimenti interessanti per l’investitore.

Ecco perché, secondo Vittorio Ambrogi, Managing Director di Morgan Stanley Investment Management (MSIM), Country Head per l’Italia e Responsabile Sud Europa e LatAm, nel prossimo futuro sarà necessario puntare su portafogli obbligazionari flessibili mentre a livello di settori, quello high yield globale potrebbe essere l’asset class con maggiore potenziale in virtù del vantaggio derivante dal miglioramento dei fondamentali macroeconomici. In questa intervista Vittorio Ambrogi spiega le ragioni di queste sue raccomandazioni di investimento.

Morgan Stanley IM è stata appena insignita da Citywire del premio quale migliore società di gestione 2015 nelle categorie “Bonds – Global” e in quella “Global High Yield”: ce ne può parlare?

"È stato per noi motivo di grande orgoglio ricevere i tre premi da Citywire Italia: due come migliore casa di investimento nelle categorie “Bonds – Global” e “Global High Yield” e un premio come miglior gestore nella categoria “Bond – Global High Yield” . MSIM è sempre stata molto apprezzata soprattutto per i suoi prodotti azionari, nonostante abbia sempre avuto grandi competenze nel settore obbligazionario. In questo periodo i nostri prodotti fixed income stanno dando degli ottimi risultati. Il nostro focus ricade su strumenti caratterizzati da grande flessibilità in tutte le asset class, specialmente sull’obbligazionario".

Gli investimenti obbligazionari rappresentano un’asset class storicamente importante per le famiglie italiane: ritenete che l’obbligazionario globale e l’obbligazionario high yield globale possano offrire soddisfazioni ad un investitore italiano anche nel 2016?

"Sono pienamente d’accordo, l’obbligazionario è sempre stato considerato come una sorta di «porto sicuro» ma nel contesto di mercato che stiamo vivendo, l’obbligazionario tradizionale non riesce a fornire rendimenti interessanti per l’investitore. I recenti dati di raccolta mostrano che gli investitori italiani si orientano prevalentemente verso prodotti di investimento flessibili multi-asset.Tuttavia, le stesse statistiche ci ricordano che più del 40% del patrimonio totale investito in fondi è ancora focalizzato su prodotti obbligazionari. Il protrarsi dell’attuale contesto di mercato, caratterizzato da bassi rendimenti obbligazionari, richiede soluzioni innovative volte a riqualificare questa imprescindibile componente dai portafogli. Siamo convinti che per poter portare a casa un extra rendimento rispetto alle tradizionali asset class obbligazionarie ci si debba concentrare maggiormente su delle soluzioni alternative: l’obbligazionario globale, nell’eccezione intesa da Morgan Stanley IM, ovvero un obbligazionario flessibile e dinamico in grado di spaziare all’interno dell’intero universo disponibile; e l’obbligazionario High Yield che nella sua definizione di obbligazionario consente di abbracciare un po’ più di rischio, al quale storicamente si è accompagnato un rendimento più elevato. Nella comunità d’investimento vediamo un riconoscimento crescente del rischio come una leva fondamentale del processo d’investimento soprattutto nel reddito fisso. Guardando in tutto l’universo obbligazionario, nel prossimo futuro il settore high yield globale potrebbe essere l’asset class con maggiore potenziale. In questi contesti di mercato, in cui le Banche Centrali stanno aiutando l’economia in alcune aree geografiche e in altre dove invece il ciclo economico è già favorevole, l’high yield tende a generare risultati positivi, sovraperformando il credito investment grade traendo vantaggio dal miglioramento dei fondamentali macroeconomici".

Più in generale quali sono le asset class che MSIM consiglia maggiormente per il prossimo anno?

"Siamo positivi sull’azionario in generale, specialmente quello europeo dove crediamo che ci sia maggiore probabilità di guadagno. Nel 2016 non mancheranno comunque fasi contraddistinte da elevata volatilità. Nella componente obbligazionaria il credito è da preferire alle obbligazioni governative e nel 2016 potrebbe contribuire significativamente alla performance complessiva. Crediamo che in particolare l’high yield, non possa mancare nei portafogli".
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