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Azionario Europa, adesso il motore di crescita è interno

9 Settembre 2015 12:58
financialounge -  crescita economica Europa mercati azionari Rory Bateman Schroders
“La nostra convinzione è che la tanto attesa ripresa in Europa sia in atto e, mentre alcuni settori specifici risentiranno del rallentamento cinese, lo slancio dell’economia continuerà grazie all’espansione del credito, le riforme strutturali, la miglior fiducia delle imprese e un incremento dei consumi” commenta Rory Bateman, Head of UK & European Equities, Schroders, secondo il quale se è vero che ci siano voluti sette anni affinché un’economia come quella dell’Eurozona superasse i livelli raggiunti nel 2008 e che le esportazioni verso la Cina abbiano aiutato a prevenire una recessione persino peggiore durante gli anni della crisi, adesso il motore di crescita interno, molto più importante, assicurerà che l’economia europea possa espandersi nonostante l’attuale situazione cinese. Il riferimento del manager è al fatto che, sebbene la crescita dell’export in Cina sia stata del 9,8% all’anno dal 2010 al 2014, il valore assoluto equivale a 165 miliardi di euro, esiguo se comparato al valore dell’interscambio intra-EU, pari circa a 2.800 miliardi di euro. Per queste ragioni Rory Bateman suggerisce ora di rivalutare l’azionario Europa per il resto del 2015 e per il 2016 privilegiando, in particolar modo, le imprese il cui business è focalizzato nell’economia europea.

“I titoli azionari orientati verso il mercato europeo stanno registrando revisioni degli utili per azione migliori rispetto ai titoli di società orientate alle esportazioni, ma in media scambiano a uno sconto sostanziale. Sebbene a nostro avviso la ripresa europea sia sulla buona strada e l’impatto della Cina dovrebbe essere limitato, siamo consapevoli che la pressione deflazionistica derivante dalle materie prime e dalle importazioni probabilmente si farà sentire sulle aspettative inflazionistiche. Inoltre, le continue svalutazioni nei Mercati Emergenti ridurrà la competitività relativa dell’euro” puntualizza Rory Bateman secondo il quale tali questioni potrebbero prima o poi richiedere una risposta politica da parte della Banca Centrale Europa (BCE).

“Tuttavia crediamo che per i prossimi 12 mesi l’azionario europeo offra quasi un «porto sicuro», se paragonato ad altri mercati. Per questo, incoraggiamo gli investitori a usare la debolezza dei mercati per aumentare la loro esposizione alla ripresa” conclude il manager.
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