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Cina, ecco cosa aspettarsi sul renminbi e sulla Borsa di Shanghai

21 Agosto 2015 11:00
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Hong Chen, Chief Investment Officer di UBP Investment Management (Shanghai) Limited, è convinto che il renminbi possa deprezzarsi di ulteriori tre punti percentuali portando la svalutazione complessiva al 5% dall’11 agosto, da quando cioè la Banca centrale cinese (PBoC) ha comunicato di voler ottimizzare il suo sistema di parità centrale affinché il tasso di cambio del renminbi nei confronti del dollaro rifletta meglio la condizione dei mercati.

Da quella data, infatti, il renminbi può fluttuare, sul mercato valutario cinese spot, del 2% al di sopra o al di sotto del tasso di parità centrale, in ciascuna seduta. Il tasso di parità centrale dello yuan nei confronti del dollaro è basato sulla media ponderata dei prezzi offerti dal mercato ogni giorno prima dell’apertura del mercato interbancario. Il 12 agosto la PBoC ha diminuito questo tasso di 1,0008 punti base a quota 6,3306, secondo il sistema di tassi di cambio esteri cinese.

“Non siamo sorpresi dall’operazione della PBoC. Dopo tutto, rendere libero il mercato valutario è un obiettivo di lungo termine per le autorità locali ed è stato discusso diverse volte. Tale intervento è necessario ed è un operazione importante al fine d si migliorare l’indipendenza del mercato delle valute. Questa volta, l’allargamento del tasso di fluttuazione al 2% si è rilevato abbastanza gestibile e non crediamo che possa portare ad una crisi” argomenta Hong Chen secondo il quale la ragione per la quale i mercati hanno leggermente sussultato è da ricercarsi nel fatto che l’annuncio sia stato dato all’improvviso mentre l’ulteriore probabile riduzione del renminbi rispetto al dollaro potrebbe produrre, nel breve termine, volatilità e pressione sul mercato azionario A-share cinese. 
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