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Turchia, volatilità a breve ma outlook positivo nel lungo periodo

14 Agosto 2015 12:16
financialounge -  crescita economica Eli Koen orizzonte temporale turchia UBP
Il flusso di notizie riguardanti la politica interna in Turchia continuerà a dominare il mercato nel breve periodo ma i fondamentali del paese delineano un outlook più positivo per il lungo periodo. Ne è convinto Eli Koen, Head of Turkish Equities di Union Bancaire Privée (UBP) secondo il quale la volatilità dei mercati potrebbe continuare nel medio termine, fino a quando la politica locale turca non diventerà una questione secondaria, lasciando alle tematiche macro economiche lo spazio necessario a diventare il focus principale.

“Quando ci sarà un quadro politico più chiaro, riteniamo che i mercati probabilmente si focalizzeranno maggiormente sui fondamentali, come le dinamiche di crescita economica, le quali dovrebbero suggerire un outlook più positivo per la Turchia nel lungo periodo” sostiene tuttavia il manager. L’incertezza politica, all’aumento del terrorismo e alle problematiche legate alla Siria hanno avuto inevitabilmente conseguenze negative sul premio per il rischio del Paese, che a sua volta ha avuto un impatto negativo sul mercato azionario, sulla valuta e sui tassi d’interesse. Alla luce di questi ultimi sviluppi, nel breve periodo, i mercati tenderanno a concentrarsi principalmente sul risultato delle consultazioni politiche all’interno della coalizione e sull’eventualità di elezioni anticipate, con uno sguardo attento agli eventi terroristici in corso nel Paese.

Nel medio periodo, qualora si riuscisse a formare un Governo di coalizione, i mercati si concentreranno sulla sua linea politica e sul team economico. Tutti i partiti hanno candidati competenti e la scelta di un team forte per la gestione economica del Paese verrebbe percepita in maniera positiva dai mercati. Qualora, invece, i partiti non riuscissero a formare un Governo di coalizione, Eli Koen si aspetta un ulteriore aumento del premio per il rischio della Turchia, dal momento che l’incertezza politica interna prevarrà per un periodo di tempo più lungo.

Sul fronte economico, il quadro d’insieme è invece relativamente calmo. L’espansione del PIL del 3% attesa per il 2015 è lenta rispetto agli standard turchi, ma è accettabile considerando la situazione macro a livello globale. Spiccano inoltre aree di sviluppo molto solide come la vendita di automobili (+50% su base annua), di case (+21% a/a) e di elettrodomestici (+10% a/a). La crescita dei prestiti al 19% è ancora sana in termini aggiustati per la valuta mentre gli ultimi bilanci delle banche non mostrano alcun aumento significativo dei prestiti in sofferenza: gli istituti di credito restano inoltre fortemente capitalizzati, senza alcun segnale di pressione sistemica. Il disavanzo delle partite correnti è ora sceso al di sotto del 5%, dal picco del 10% e la performance del bilancio rimane solida, con il deficit fiscale e il debito pubblico a livelli bassi e ben al di sotto delle medie dei Mercati Sviluppati e di quelli Emergenti. L’inflazione al 6,8%, inoltre, è in un trend al ribasso e finora, sorprendentemente, non ha mostrato significativi effetti negativi legati alla debolezza della valuta. Nel frattempo, la politica internazionale e la situazione nei paesi circostanti la Turchia offrono sia opportunità sia rischi.

“Le aspettative circa un allentamento delle sanzioni economiche contro l’Iran dovrebbero costituire un fattore positivo per il commercio turco, in quanto il Paese è storicamente uno dei principali partner economici della Turchia. D’altra parte, un ulteriore aumento delle tensioni politiche in Siria e in Iraq potrebbe danneggiare un commercio già in deterioramento con questi Paesi e portare la performance di breve termine della Borsa di Istanbul (BIST) a discostarsi da quella degli omologhi” puntualizza infine Eli Koen.
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