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Cédric Le Berre

Giappone, focus sul ciclo virtuoso degli investimenti e dei consumi

16 Luglio 2015 17:07
financialounge -  Cédric Le Berre consumi giappone UBP
Né un’eventuale Grexit né un crollo del mercato azionario cinese avranno un impatto negativo di rilievo sui fondamentali delle aziende giapponesi e sull’andamento del Paese a livello macroeconomico. È questa la convinzione espressa da Cédric Le Berre, Multi-management and fund research, Union Bancaire Privée (UBP), secondo il quale, una volta che il mercato avrà digerito gli ordini di vendita provenienti dall’avversione al rischio degli investitori, c’è da aspettarsi una ripresa sana dell’azionario nipponico.

Inoltre, sempre secondo il manager, la maggiore partecipazione a livello domestico nelmercato azionario, guidata dal fondo pensione del governo giapponese (GPIF), potrebbe dare al mercato una capacità di ripresa migliore, specialmente se comparata con mercati che sono dominati da flussi esteri. Per Cédric Le Berre è probabile che gli utili delle imprese giapponesi (la cui crescita attesa per l’anno fiscale 2015 è del +12%), possano mancare le stime, poiché il rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti renderà lo yen più debole, ma la domanda interna recupererà attraverso aumenti salariali.

“Ci concentreremo sul continuo ciclo virtuoso degli investimenti e dei consumi, su come saranno i risultati delle trimestrali di aprile-giugno e sulla valorizzazione dei ritorni per gli azionisti “ fa sapere il manager che poi aggiunge: “Anche se prestiamo attenzione a ciò che accade in Grecia nel breve periodo e a come l’aumento dei tassi interesse negli Stati Uniti influenzerà l’economia globale a fine anno, ci aspettiamo che l’impatto negativo sull’economia giapponese sarà limitato. Inoltre, il mercato nipponico presenta molti fattori positivi a livello interno, come il forte impegno della BoJ per sconfiggere la deflazione, la presenza di una buona domanda grazie alla riforma delle linee guida del GPIF, la riforma della corporate governance e l’imminente taglio delle tasse per le aziende. Non riteniamo che il mercato nipponico sia sopravvalutato e ci aspettiamo che la sua attrattività in termini di performance continuerà rispetto a quella degli altri listini dei Paesi sviluppati”.
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