Contatti

energia rinnovabile

Perché il gruppo più smart al mondo è Tesla Motors

29 Giugno 2015 12:45
financialounge -  energia rinnovabile GAM JB Energy Transition Roberto Cominotto Tesla
Forse non tutti sanno che la Tesla Motors ha questo nome in onore del noto inventore Nikola Tesla. Una precisa scelta che i tre fondatori, Elon Musk e JB Straubel insieme a Martin Eberhard e Marc Tarpenning, hanno adottato per caratterizzare in modo ancora più specifico la mission aziendale: un'impresa automobilistica che punta alla creazione di veicoli elettrici ad alte prestazioni orientati verso il mercato di massa. Un target che non solo dal 2003 ad oggi è stato raggiunto e superato ma che ha proiettato l’azienda di San Carlos in California ai vertici mondiali della tecnologia. È stato infatti appena reso noto che l’azienda più smart in termini tecnologici al mondo per il 2015 è proprio Tesla Motors, davanti a Xiaomi, Illumina, Alibaba, e Counsyl. La prestigiosa graduatoria è quella della Mit Technology Review che ogni anno mette in fila le 50 società mondiali che si sono distinte di più in tutte le applicazioni dell’alta tecnologia.

Ma quali sono gli elementi distintivi di Tesla? Roberto Cominotto, gestore del fondo JB Energy Transition di GAM ne racconta un profilo importante: “Le soluzioni disponibili per immagazzinare l’eccesso di energia delle fonti rinnovabili per impianti di produzione di grandi dimensioni sono principalmente impianti ad accumulazione dotati di stazioni di pompaggio. Peccato che il margine di crescita per tali soluzioni sia molto limitato. Sono ancora in via di sperimentazione nuove tecnologie come lo stoccaggio dell’idrogeno e sono state introdotte soluzioni a batteria per immagazzinare l’energia solare per uso sia residenziale che commerciale. Il produttore di automobili elettriche Tesla ha annunciato a inizio 2014 che avrebbe costruito la sua «Gigafabbrica» così da riuscire a produrre entro il 2020 più batterie agli ioni di litio rispetto a quanto si produca oggi in tutto il mondo. Le batterie alimenteranno auto elettriche e serviranno come sistemi d’immagazzinamento per usi domestici e commerciali”. 

L’azienda ha ufficialmente introdotto «Powerwall», un’unità di batterie che si ricarica con l’energia prodotta dai pannelli solari (o quando l’assorbimento elettrico risulta basso) ed alimenta l’abitazione di sera. Provvede anche a fornire elettricità in caso di blackout o guasti alle griglie elettriche, sostituendo i generatori diesel in quei paesi dove le infrastrutture per l’energia non sono ancora stabili. Tesla non è l’unica azienda a offrire batterie per immagazzinare energia solare, ma il suo prodotto viene offerto ad un prezzo più basso e, soprattutto, è il primo a beneficiare di una diffusa copertura dei media.

“Solarcity, uno dei principali installatori di pannelli solari residenziali negli Stati Uniti (Elon Musk è amministratore delegato di Tesla e presidente del consiglio di amministrazione di Solarcity) sta realizzando sinergie con Tesla e offrirà un servizio che combina energia solare e batterie usando Powerwall. Teoricamente, il sistema pannelli/batteria potrebbe permettere a chi possiede un’abitazione in regioni soleggiate di disconnettersi completamente dal servizio elettrico. Ma è difficile che ciò accada a breve termine. Il nuovo sistema pannelli/batteria sarà usato per ottimizzare l’utilizzo degli impianti fotovoltaici. Nell’arco di cinque dieci anni, con il prezzo delle batterie che si sarà probabilmente più che dimezzato, Solarcity prevede che tutti gli impianti solari installati saranno dotati di una batteria. Ma in zone remote prive di infrastrutture elettriche nelle isole favorite da giornate lunghe ed assolate e con alti prezzi per l’energia come alle Hawaii, una soluzione pannelli/batterie potrebbe già oggi costituire una valida alternativa alla connessione al servizio elettrico” conclude Roberto Cominotto.
Share:
Trending