settore bancario

La bad bank italiana metterà in sicurezza metà delle sofferenze

5 Maggio 2015 09:40
financialounge -  settore bancario sofferenze bancarie
I numeri sono importanti in finanza ma, in questo caso, sono davvero di assoluto rilievo: 100 miliardi di euro. A tanto ammontano, in base ad una prima stima preliminare, gli asset complessivi che potrebbero confluire nella bad bank italiana sulla quale Banca d’Italia sta trattando con le autorità di Bruxelles.
La bad bank è il veicolo finanziario tramite il quale gli istituti di credito del nostro paese potrebbero alleggerirsi di una parte consistente delle sofferenze che gravano sui loro bilanci e che, in base alle ultime rilevazioni dell’Abi, Associazione bancaria italiana, ammontavano a fine febbraio a oltre 187 miliardi di euro.
È da oltre un anno e mezzo che il Governatore di Bankitalia, Vincenzo Visco, sta negoziando con i funzionari UE per trovare una soluzione capace di evitare l’accusa di «aiuti di stato» da parte di Bruxelles per il nuovo veicolo finanziario: in pratica, si cerca di individuare quale possa essere il valore «equo di mercato» per trasferire le sofferenza dai bilanci bancari a quelli della bad bank, ovvero il valore che sia nè tanto piccolo (e quindi favorevole alle banche) ma nemmeno troppo elevato (altrimenti le svalutazioni nei bilanci bancari peserebbero eccessivamente).
Ma perché è tanto importante per il nostro paese l’istituzione della bad bank? Quest’ultima è destinata ad acquistare le sofferenze (e, quindi, non i crediti incagliati, in modo da consentire di risolvere nel tempo le situazioni temporanee di difficoltà creditizie) e, inoltre, solo quelle relative alle imprese. Ciò consentirebbe agli istituti di credito, soprattutto quelli di media e piccola dimensione, di liberare risorse ingessate dai propri bilanci per nuovi finanziamenti a imprese e famiglie agevolando in modo più incisivo i primi germogli della ripresa che, altrimenti, rischierebbero di far fatica a crescere.
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