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Investitori, adesso sono quelli americani ad esultare

7 Aprile 2015 11:28
financialounge -  cina fiducia investitori Grexit quantitative easing
La fiducia degli investitori a livello globale ha toccato un nuovo record a marzo: lo State Street Investor Confidence Index (ICI) è infatti aumentato di ben 15,1 punti attestandosi a quota 120,1.
La lettura del dettaglio delle componenti per area geografica mostra però che tale impennata mensile è stata guidata essenzialmente dalla crescita dell’indice registrata negli USA (+30 punti), mentre sul fronte europeo (-1,6 punti) e asiatico (-4 punti) prosegue il calo. Gli analisti hanno provato a giustificato le tendenze divergenti emerse dagli indici delle tre principali area geografiche a marzo.

Negli Stati Uniti, il desiderio (e la raccomandazione da parte di molti consulenti indipendenti e asset manager) di diversificare i portafogli oltre confine, in aggiunta all’avvio del Qe della Bce e alle decisioni da parte della Fed improntate ad un graduale rialzo dei tassi di interesse, hanno agevolato il posizionamento sulle asset class più rischiose riuscendo anche ad incamerare laute plusvalenze mensili.
Al contrario, in Europa sembra prevalere la prudenza nonostante le mosse di politica monetaria ultra accomodante della Bce, i primi dati economici positivi e le attese incoraggianti per le imprese europee che dovrebbero beneficiare dell’euo debole e dei prezzi dell’energia ridotti: sembra, infatti, che gli operatori di mercato siano ancora preoccupati per eventuali ricadute negative relative alle trattative Ue- Grecia.
In Asia, invece, le preoccupazioni relative alla crescita in Cina inferiore alle attese potrebbero aver frenato gli investitori locali. Riflessioni che dovranno essere vagliate nei prossimi mesi.

Nel frattempo, lo State Street Investor Confidence Index (ICI) contribuisce a fornire una concreta indicazione di tendenza. L’indice, che è stato messo a punto da Kenneth Froot e Paul O'Connell, calcola la predisposizione ad acquistare degli investitori o la propensione al rischio tramite un modello quantitativo che elabora l'acquisto reale e la vendita nei portafogli degli investitori istituzionali: si tratta di un indice che, a differenza di altre indagine basate su pareri o indicazioni verbali fornite dagli investitori istituzionali, sintetizza l’effettiva propensione ad investire da parte degli operatori di mercato. Un valore dell’'indice pari a 100 indica una sostanziale neutralità della propensione degli investitori mentre un livello superiore indica maggiore esposizione al rischio e viceversa per valori inferiori a cento.
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