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Bond societari - pronta la prima ondata di emissioni del 2015

15 Gennaio 2015 14:00
financialounge -  Abs mercati obbligazionari
Mentre Enel starebbe valutando di impiegare i proventi delle recenti dismissioni per ritirare o rimborsare in anticipo sei bond in scadenza quest’anno per un importo complessivo di 5,5 miliardi di euro, Eni ed A2a dovrebbero essere le prime società, tra quelle quotate in Piazza Affari, a emettere nuove obbligazioni nelle prossime settimane.
Approfittando di un conteso nel quale i tassi di interesse sono sui minimi storici sia sulla parte breve della curva che a medio e lungo termine, il management di queste compagnie starebbe studiando come sfruttare al meglio le condizioni di mercato per collocare nuovi bond.
D’altra parte l’opportunità di finanziarsi sul mercato ad un tasso dell’1,50% per scadenza 2022 o ad un saggio inferiore ai due punti percentuali per obbligazioni decennali è troppo ghiotta per non essere colta sia per anticipare bond in scadenza (come nel caso di A2a) e sia per incamerare risorse fresche per poter sostenere la politica dei dividendi generosi anche con il petrolio in caduta libera (come nel caso di Eni).

Secondo gli esperti il collocamento di nuovi bond societari può contare su almeno due fattori di sostegno importanti. Il primo è il piano di acquisto di Abs sul mercato secondario da parte della BCE che, essendo concentrato sulle emissioni fino a quattro anni, rende i bond societari a 7 e a 10 anni molto interessanti sebbene offrano rendimenti non entusiasmanti a livello assoluto: tra l’1,50% e il 2,0% per le scadenze 2022 e tra il 2,0% e il 2,50% per i decennali.
Il secondo fattore di supporto sta invece nella stagionalità. Negli ultimi sei mesi del 2014, escludendo settembre (100 miliardi di euro il controvalore di corporate bond europei) e novembre (poco più di 90 miliardi), ogni mese sono stati emessi bond tra un massimo di 60 miliardi (ottobre) e un minimo di 20 miliardi (dicembre): a gennaio 2014 furono 130 i miliardi di euro dei bond emessi e a marzo oltre 120 miliardi.
Secondo le previsioni degli addetti ai lavori, nei primi tre mesi di quest’anno, se non si verificheranno eventi al momento non prevedibili, la domanda di bond societari europei dovrebbe alimentare emissioni per importi maggiori rispetto a quelli dei primi tre mesi dello scorso anno.
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