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credit default swap

International Editor's Picks - 10 novembre 2014

10 Novembre 2014 10:00
financialounge -  credit default swap ETF oro Russia stampanti 3D ucraina
L’oro oscilla sui minimi da quattro anni. Il suo rivale di sempre, il dollaro, viaggia infatti ai massimi di 4 anni sull’euro e di 7 sullo yen. Gli indicatori tecnici puntano a ulteriori ribassi. Barron’s si chiede se fare trading sul metallo giallo offra comunque opportunità e suggerisce due modelli. Il primo è il più semplice, comprare ETF (si chiamano SPDR Gold Shares ticker: GLD), se tutto il mercato è al ribasso qualche bel rimbalzo è possibile. Il ragionamento si basa su una vecchia regola: i trend hanno sempre ragione tranne quando sono a una delle due estremità, al rialzo o al ribasso. Il secondo è più sofisticato e rischioso. Il mercato è al ribasso, e le opzioni puntano tutte a ulteriori cali. Quindi le put costano molto. Se si ha già oro in portafoglio, si può fare un affare vendendo una put al prezzo strike corrente, o magari addirittura sotto per non rischiare troppo, per l’intero controvalore.
Se il mercato si sbaglia e l’oro non scende ancora si incassa subito una discreta somma.

A tavola, la cena è stampata! Le versioni consumer delle stampanti 3D si sbizzarriscono sempre più. Technewsworld, una testata specializzata, informa che Natural Machine ha presentato al Web Summit di Dublino una stampante 3D domestica che si chiama Foodini. Costa poco più di 1,000 dollari e funziona più o meno così. Digiti sul display il piatto che vuoi per cena, ad esempio miniburger alle erbe profumate con sformatini di spinaci a forma di dinosauro, Foodini va a cercarsi su Internet la ricetta e sul display appaiono i materiali e le quantità da inserire nella macchina. A questo punto Foodini prepara il manicaretto e lo “stampa”. Ancora non è capace di cuocerlo, quindi bisogna fare la fatica di un passaggio in forno, tradizionale o microonde. Ma Natural Machine assicura che si sta attrezzando per una versione di Foodini capace anche di cuocere.

Russia, quanto è sotto controllo la situazione da parte della Banca Centrale?
Se lo chiede il FT nella Lex column di sabato. Da quando è iniziata la crisi Ucraina ormai 10 mesi fa la scelta della CBR è stata di lasciar cadere il rublo senza adottare misure d’emergenza, come rialzi aggressivi dei tassi o acquisti di rubli sul mercato. In cassaforte ci sono $400 miliardi di riserve, sprecarle per frenare la caduta del rublo potrebbe essere stupido e pericoloso. Ma nell’ultima settimana la caduta è diventata una caduta libera, portando la moneta russa a perdere un terzo del suo valore da inizio anno. I credit default swap ancora non prezzano la Russia come più a rischio rispetto agli altri emergenti, almeno non in modo drammatico. È un braccio di ferro storico. I mercati vogliono far uscire allo scoperto la Banca Centrale per impallinarla, e la CBR se ne sta chiusa nel bunker. Sicuramente con la benedizione di Putin.
Riuscirà a tenere la posizione se la pressione dovesse diventare così forte da far saltare qualche banca?
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