Andreas Wild

IPO italiane ed europee, i consigli prima degli acquisti

9 Settembre 2014 16:40
financialounge -  Andreas Wild Christoph Blieffert Europa IPO italia
Mentre negli Stati Uniti l’attenzione è tutta concentrata sull’IPO di Alibaba, che dovrebbe essere la più grande di sempre a Wall Street in termini di somme raccolte (oltre i 20 miliardi di dollari), in Europa e in Italia dovrebbe proseguire senza soste il trend di nuovi collocamenti in Borsa.

Secondo i dati Thonson Reuters, infatti, le IPO in Europa nei primi otto mesi dell’anno sono riuscite a raccogliere complessivamente 55,5 miliardi di dollari contro i 34,2 miliardi incamerati dalle matricole sbarcate sul listino americano. Da qui alla fine dell’anno sono state annunciate, o esiste un progetto in tal senso, per almeno 10 new entry azionarie in Europa (tra le quali, per esempio, il sito tedesco Scout24, la società britannica di soccorso stradale Rac, il gruppo tedesco Armcell, Zalando e la British Car Auctions) e altrettante in Italia.

Queste ultime spaziano in diversi settori e abbracciano marchi famosi e aziende in espansione: dall’Aeroporto di Bologna alla Favini, società leader mondiale nei supporti per produzione di ecopelle, dalla Massimo Zanetti Beverage Group alla Intercos, società del settore della cosmetica, dagli hotel Four Seasons a Sorgente, Sgr del settore immobiliare, da ItaliaOnline a Ovs, catena di abbigliamento, da Rai Way, società proprietaria degli impianti di comunicazione e delle infrastrutture Rai, alla Fedrigoni, produttore del settore cartario, fino al gruppo alimentare Balconi.
In questa ampia offerta affiorano alcun rischi impliciti per gli investitori: dalla solidità finanziaria dell’azienda al livello di indebitamento, dalla capacità di generare flussi di cassa al modello di business aziendale. Proprio per queste ragioni Andreas Wild e Christoph Blieffert, analisti azionari di ETHENEA, come hanno spiegato nell’articolo “Borsa: valutare con cura IPO e aumenti di capitale” suggeriscono ai risparmiatori “di soppesare attentamente le proprie scelte d’investimento in campo azionario senza farsi trascinare da effimere euforie legate al marketing aziendale in fase di IPO o di raccolta di nuovo capitale”.
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