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Fondi comuni, a luglio i flessibili sorpassano gli azionari

9 Settembre 2014 12:00
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È proseguita anche a luglio la marcia inarrestabile dell’industria italiana del risparmio gestito: 15,3 miliardi di raccolta netta nel mese e 75,7 miliardi da inizio anno. Da record pure il patrimonio in gestione dell’intero settore italiano che a fine luglio si attestava a 1.480 miliardi.

Sono stati i fondi comuni aperti, con 11,2 miliardi di euro, i prodotti che hanno trainato i risultati mensili del settore. E, protagonisti tra i protagonisti, si sono messi in luce i fondi flessibili che hanno contabilizzato sottoscrizioni nette per 4,4 miliardi di euro che, insieme alle performance mensili, hanno determinato un cambio della guardia al secondo posto nell’industria dell’asset management italiano: i fondi flessibili, infatti, a fine luglio potevano vantare il 20,9% di quota di mercato con 132,9 miliardi di asset in gestione, contro il 20,8% (e 132 miliardi di patrimonio) dei fondi azionari scivolati al terzo posto.

Al primo invece si confermano gli obbligazionari (47,2% del mercato e 299,7 miliardi di euro): in lieve progresso i fondi bilanciati (6,2% e 39,2 miliardi) mentre continuano a perdere terreno i prodotti monetari (3,6% e 22,6 miliardi).

Per quanto riguarda infine la ripartizione tra i fondi di estero e quelli made in Italy, i primi hanno registrato sottoscrizioni nette mensili per 6,8 miliardi di euro contro i 4,4 miliardi dei fondi di diritto italiano: a fine luglio i fondi esteri vantavano un market share del 69,7% del totale (442,7 miliardi) contro il 30,3% (192,2 miliardi) relativi ai fondi di diritto italiano.
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