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Dall’Asset Quality Review una spinta alle cartolarizzazioni

8 Settembre 2014 10:50
financialounge -  asset quality review BCE cartolarizzazione Christine Schmid Europa stress test
financialounge -  asset quality review BCE cartolarizzazione Christine Schmid Europa stress test
Nelle prossime settimane, la performance delle banche continuerà ad essere influenzata dalle aspettative sull’esito degli stress test e dell’asset quality review (AQR) delle banche: questi ultimi, realizzati dalla BCE, saranno pubblicati a metà ottobre, anche se alcune informazioni potrebbero trapelare prima.
L’AQR sarà allineato ai cosiddetti stress test condotti dall’Associazione Bancaria Europea (EBA), che simulano il comportamento dei bilanci delle banche in presenza di scenari economici diversi. Mentre le banche conoscono le ipotesi macroeconomiche utilizzate dalla BCE, la classificazione dei prestiti adottata dalla BCE e dall’EBA tra crediti in sofferenza, incagliati, ristrutturati e in bonis potrebbe invece divergere da un paese all’altro e tra una banca e l’altra.

Dal momento che i crediti problematici potrebbero essere gestiti in modo piuttosto severo, ne potrebbero risultare carenze di capitali. Le banche greche e italiane hanno ulteriormente accresciuto il volume di prestiti in sofferenza nel secondo trimestre di quest’anno in vista dei risultati della BCE, ma potrebbero comunque emergere carenze di capitale.

“Gli stress test e l’AQR saranno un’importante pietra miliare nel tentativo della BCE di alimentare la fiducia nella qualità dei bilanci delle banche. Inoltre, un importante effetto collaterale della valutazione ufficiale della qualità degli asset delle banche potrebbe essere una ripresa delle loro cartolarizzazioni” sottolinea Christine Schmid, Banking Research di Credit Suisse.

Rispetto al 2008, il mercato europeo delle cartolarizzazioni è diminuito del 75% in termini di volumi: le nuove emissioni del 2013, equivalgono appena al 14% delle emissioni USA. Un incremento delle cartolarizzazioni non solo aumenterebbe l’immissione di credito nell’economia, ma offrirebbe anche interessanti opportunità d’investimento in uno scenario di rendimenti bassi (anche per la BCE se lanciasse il QE).

I titoli bancari inoltre potrebbero reagire positivamente al rilancio del mercato delle cartolarizzazioni, nonostante la possibile preoccupazione degli investitori qualora le banche eliminassero troppi mutui ipotecari a basso rischio. “La nostra valutazione del settore bancario resta neutrale, in considerazione delle significative incertezze che ancora incombono sul piano normativo e delle controversie” precisa in ogni caso Christine Schmid.
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