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Asia

Classifica delle società asiatiche: il top è tech

5 Settembre 2014 09:10
financialounge -  Asia cina Corea del Sud giappone Hong Kong india settore tecnologico
In Oriente le high tech crescono a ritmi sostenuti e puntano a conquistare mercati finanziari e quote di mercato contendendosi la scena con la Silicon Valley. Questo il quadro che emerge dalla classifica annuale delle migliori società in Asia stilata da Forbes.

Le società a rientrare nella graduatoria sono state scelte tra le 1.300 aziende asiatiche quotate con almeno 3 milioni di dollari nel mercato di capitali o con ricavi annuali pari a tale valore. Spiegato dunque il motivo di alcuni illustri esclusi come Huawei e Alibaba, la cui quotazione, ormai imminente, è attesa con ansia dai mercati. Nella classifica le società high tech, pur rappresentando un notevole peso, non sono le sole: troviamo infatti anche compagnie nei settori energetico, automotive, farmaceutico e finanziario.

Cina
La Cina è in classifica con il maggior numero di società, tra cui la “più favolosa”, Tencent Holdings (azienda di investimento le cui filiali e cui filiali offrono servizi per i media, l'intrattenimento, i cellulari) con una capitalizzazione azionaria di 155,6 miliardi di dollari. In termini di entrate annuali, in testa c’è la cinese Lenovo, il terzo più grande produttore di PC al mondo, che lo scorso gennaio ha siglato un accordo per l'acquisizione di Motorola Mobility; nella Fab50, Lenovo batte di poco l’indiana Tata Motors. Sebbene conti il maggior numero di società presenti in classifica, il paese sta riscontando un rallentamento della propria economia: dalle 20 compagnie in graduatoria lo scorso anno e 23 dell’anno ancora precedente, nell’anno corrente è rappresentata da 16 compagnie. Il fenomeno è da riferirsi in particolare al crollo del mercato immobiliare che ha ridotto le opportunità delle società real estate in termini di valore e ricavi.

India
L’economia indiana corre e nella classifica Forbes è dietro solo alla Cina, con 12 compagnie in classifica. Tata Consultancy è per la settima volta e per il sesto anno consecutivo tra le star della lista. Fa il suo debutto Tech Mahindra, joint venture tra Mahindra & Mahindra Limited (M&M) e British Telecommunications, che si occupa di servizi software per le telecomunicazioni.

Corea del Sud
Poi c’è la Corea del Sud, con 6 aziende, tra le quali per il sesto anno di seguito Naver, portale di ricerca lanciato nel 1999 da ex dipendenti di Samsung. Naver ha incrementato guadagni e prestigio con un autentico balzo del 250% in più di utile netto durante lo scorso anno. Segue la compagnia di assicurazioni Hyundai Marine & Fire Insurance.

Hong Kong
L’ex colonia inglese si posiziona al terzo posto ed è rappresentata da Galaxy Entertainment Group, che gestisce hotel e casinò e dalla new entry Chow Tai Fook Jewellery, storica catena di gioiellerie fondata nel 1929; la società è la quinta più ricca di Hong Kong.

Giappone
Il Giappone irrompe in classifica con due new entry: Suntory Beverage & Food, azienda che nasce come produttrice di bevande alcoliche e che ha incrementato il suo ascendente soprattutto con la pubblicità (ai suoi spot si è ispirata Sofia Coppola per Lost in Translation). Suntory ha debuttato nella Fab50 dopo l’IPO avvenuta lo scorso luglio. La seconda azienda è Unicharm, specializzata in prodotti per l’igiene femminili o per neonati. In graduatoria ci sono altre otto “prime volte”, mentre alcune compagnie presenti gli anni scorsi ne sono uscite, come il leader cinese degli snack Tingyi Holding.

La lista delle Fab50 aiuta meglio a comprendere lo status attuale dell’Asia ma soprattutto, confrontandola con quelle precedenti, a tracciare scenari evolutivi e possibili spinte che determineranno i futuri trend del mercato orientale.

Guarda le top 10 nella nostra gallery.
Per la classifica completa clicca qui.
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