Mela contro tutti per l’arrivo degli smartwatch

In attesa di comprendere se l’era dei selfie sia da leggere in chiave digital-divide o “fashion-divide”, l’arrivo degli smartwatch potrebbe aumentare i divari tra comparti sociali e diventare, oltre che ulteriore step di progresso, attivatore di macrotendenze.

Rimane sempre mela contro tutti.
“iWatch contro smartwatch” è il nuovo “iPhone contro smartphone”, Aristotele direbbe forma contro sostanza.
Introdurre l’orologio da polso in alternativa allo smartphone è un’operazione complessa ed Apple si sta muovendo verso una direzione che appare molto chiara. Il CEO Tim Cook ha infatti assunto Patrick Pruniaux, direttore delle vendite del marchio svizzero di orologi di lusso TAG Heuer, a cui è stato affidato lo sviluppo del business di iWatch.
Dietro l’ingaggio c’è la consapevolezza di puntare sul hardware come “opera elegante”, mentre, per quanto riguarda il software, rumors sostengono che ci saranno diversi modalità per personalizzare il dispositivo a seconda delle esigenze dei consumatori. Gli analisti leggono la scelta di Apple come volontà di mantenere il posizionamento all'interno dell'area fashion cercando di commercializzare un prodotto che sappia creare una vera e propria moda come è stato per iPhone in passato.

Lato competitor, tra i quali Samsung, LG e Google, ci si aspetta l'adozione di una strategia più essenziale e tech-oriented.
Punto in comune tra i nuovi device è il ritrovato interesse verso la sfera della salute e benessere. Sembra infatti che i dispositivi di prossima uscita potranno garantire un supporto costante per la salute delle persone, grazie all'introduzione di software e accessori in grado, per esempio, di misurare la pressione, livelli di glucosio o semplicemente calcolare le calorie bruciate durante l’attività fisica.
















Sembra insomma che Apple, stia cercando di replicare il successo avuto con il lancio di iPod ed iPhone unendo la tecnologia al design tipico degli orologi di lusso.
Una scelta che sembra tornare alla visione originale di Steve Jobs.
Un eredità difficile per Tim Cook che avrebbe deciso di nominare nuovi membri del consiglio, proprio per mitigare l’eccessiva influenza dei fedeli sostenitori di Jobs che siedono all'attuale board.