fondi alternativi

Fondi pensione: ok ai fondi alternativi

10 Giugno 2014 11:00
financialounge -  fondi alternativi fondi pensione hedge fund materie prime Sergio Corbello settore immobiliare
Rispondendo a una formale richiesta presentata nel marzo scorso da Assoprevidenza, la Commissione di Vigilanza sui fondi pensione in Italia (Covip) si è pronunciata a favore dell’uso dei fondi alternativi: i fondi pensione potranno cioè
dare ai propri gestori esterni indicazioni di investimento in strumenti
cosiddetti alternativi anche se non specificamente previsti nei mandati
di gestione.
In attesa delle varie modifiche, o anche in presenza di
situazioni contingenti e transitorie il fondo potrà ugualmente dare al
gestore indicazioni di investimento, purché ci siano:

1)“sostanziale compatibilità” tra lo strumento alternativo individuato e l’asset class del mandato di gestione;

2) il consenso del gestore,
“con il quale saranno concordati anche i relativi obiettivi, unicamente
per periodi limitati e in presenza di momentanee e particolari
situazioni di mercato”.

Ricordiamo che per investimenti
alternativi si intendono tutte quelle forme d’impiego dei risparmi che
non rientrano nell’ambito delle azioni, delle obbligazioni e della
liquidità.
Tra le principali forme d’investimento alternativo figurano gli hedge fund e i fondi Ucits III che
replicano alcune delle strategie hedge, quali per esempio la long short
equity, la event driven, la macro, la equity market neutral, la
convertible arbitrage.
Altri importanti impieghi alternativi sono poi gli investimenti nel mattone e i fondi real estate: in particolare, ma non solo, i Reits (fondi americani immobiliari) e i fondi immobiliari chiusi.
Sempre tra gli investimenti alternativi trovano posto gli strumenti dedicati alle materie prime:
prodotti, tra i quali i più diffusi sono gli etf, che consentono di
prendere posizione su metalli industriali, sui metalli preziosi,
sull’energia, e sui generi alimentari e agricoli.

Gli strumenti alternativi cui fa riferimento in particolare Sergio Corbello,
presidente di Assoprevidenza, sono principalmente i fondi che investono
nel capitale delle aziende (private equity), i fondi immobiliari, i
fondi specializzati nelle energie rinnovabili, i fondi di debito che
sottoscrivono direttamente emissioni obbligazionarie delle aziende (tra
cui anche i cosiddetti mini-bond).
Corbello mette l’accento sull’affinità sostanziale e funzionale che esiste tra questi strumenti “alternativi” e asset class tradizionali: “I
fondi che investono nelle energie rinnovabili, per esempio, hanno la
veste tecnico-giuridica di fondi immobiliari ma di immobiliare non hanno
nulla: la costanza di un flusso cedolare sicuro e costante nel tempo li
rende in realtà affini agli strumenti del reddito fisso; è ragionevole
quindi considerarli omogenei con i mandati obbligazionari”.

Sempre secondo Corbello l’apertura della Covip è importante soprattutto dal punto di vista operativo: “Per
i fondi pensione significa poter cominciare a fare investimenti
finanziari in grado di assicurare ai portafogli buoni rendimenti stabili
nel tempo, anche attraverso flussi cedolari costanti; investimenti che
nello stesso tempo rappresentano, come ho avuto più volte occasione di
sottolineare, risorse utili alla crescita del Paese Italia”.
I fondi pensione italiani, si allineano così a quelli degli altri paesi
internazionali più evoluti che già da decenni possono, a precise
condizioni, ricorrere all’impiego di investimenti alternativi:
un’occasione in più, se sarà ben sfruttata dai responsabili di gestione,
di diversificare il rischio e le fonti di alhpa (l’extra rendimento
rispetto ai rendimenti dei titoli tradizionali di mercato) nel medio
lungo termine.
Share:
Trending