correzione di borsa
Occasioni di acquisto nei settori IT e biotech
13 Maggio 2014 09:50


La correzione del settore tecnologico e biotech rappresenta un’interessante opportunità di ingresso per cavalcare temi di crescita secolare. Ne sono convinti Uwe Neumann, Infrastructure Research del Credit Suisse, e Thomas Claudio Kaufmann, Consumer Research del Credit Suisse, per i quali la rotazione nel settore IT ha causato incertezze a breve termine, lasciando tuttavia intatti i fondamentali di lungo periodo. Per i due specialisti, infatti, resta ancora valida la tesi d’investimento per le società tecnologiche dotate di abbondante liquidità mentre le grandi società biotech non sono affatto care, considerando la crescita strutturale degli utili.
“Da fine febbraio, gli investitori sono passati dai titoli internet di crescita, più costosi (come per esempio Amazon, Google, Facebook, Baidu), ai titoli cosiddetti della «old tech», cioè a bassa crescita ma dotati di liquidità in abbondanza e solidi bilanci, come Microsoft, EMC, Intel e IBM. Di conseguenza, questi ultimi hanno realizzato performance superiori sia al settore IT che al mercato nel suo insieme. Come suggerito nel nostro Research Alert del 25 febbraio, il settore IT offre molteplici opportunità d’investimento, i titoli internet di crescita sono apparsi vulnerabili almeno ad una temporanea battuta d’arresto dopo cinque anni di solida sovra performance” riferiscono Neumann e Kaufmann che, come potenziali fattori di innesco, anno identificato il dibattito sulle questioni di «privacy», tassi d’interesse in probabile aumento, con conseguenze negative per le valutazioni dei titoli, e prese di beneficio alla luce dell’aumento dei multipli.
Tuttavia, la correzione (alla luce di un trend di crescita che i due esperti considerano intatto e solido), iniziano ad emergere le opportunità di acquisto. Inoltre, i «vecchi titani tecnologici» offrono ora un migliore profilo di rischio/rendimento, vista la vasta liquidità disponibile e le valutazioni storicamente basse rispetto alla media del mercato.
“In generale, il rischio nel settore IT non è eccessivo, a nostro avviso. Nel complesso, il settore IT continua ad offrire una crescita superiore al mercato a prezzi ragionevoli, grazie anche a bilanci solidi” sottolineano Neumann e Kaufmann che poi passano a parlare del biotech, caratterizzato, secondo lodo da fondamentali più solidi che mai.
“Nonostante la solida sovraperformance realizzata dal settore biotech nell’ultimo triennio, continuiamo a rilevare interessanti opportunità d’investimento per chi investe sul lungo periodo. La recente correzione dei corsi azionari nel settore biotech è conseguenza soprattutto delle prese di benefici, poiché gli investitori generalisti (cioè quelli non specializzati sul settore della biotecnologia e sulle singole società) considerano caro il settore. Alcuni affermano che il biotech stia replicando la situazione del 2000, quando gli investitori avevano aspettative euforiche sul successo potenziale dei farmaci in fase di lancio. Riteniamo che questa volta il quadro sia diverso. Infatti, molte società biotech stanno avanzando verso una fase molto più matura del loro ciclo di vita, soprattutto le large cap. Inoltre, i fondamentali sono oggi più solidi di quanto non lo fossero nel 2000. A nostro parere, siamo agli esordi di quelli che potrebbero rivelarsi decenni di ricerca clinica molto produttiva”.
Neumann e Kaufmann non trascurano, infine, di segnalare un’importante avvertenza: “Gli investimenti in società biotech small e mid cap sono indicate solamente per gli investitori propensi al rischio. Occorre prudenza anche per quanto riguarda le small cap divenute più popolari nel settore allargato, senza aver riportato risultati clinici positivi”.
“Da fine febbraio, gli investitori sono passati dai titoli internet di crescita, più costosi (come per esempio Amazon, Google, Facebook, Baidu), ai titoli cosiddetti della «old tech», cioè a bassa crescita ma dotati di liquidità in abbondanza e solidi bilanci, come Microsoft, EMC, Intel e IBM. Di conseguenza, questi ultimi hanno realizzato performance superiori sia al settore IT che al mercato nel suo insieme. Come suggerito nel nostro Research Alert del 25 febbraio, il settore IT offre molteplici opportunità d’investimento, i titoli internet di crescita sono apparsi vulnerabili almeno ad una temporanea battuta d’arresto dopo cinque anni di solida sovra performance” riferiscono Neumann e Kaufmann che, come potenziali fattori di innesco, anno identificato il dibattito sulle questioni di «privacy», tassi d’interesse in probabile aumento, con conseguenze negative per le valutazioni dei titoli, e prese di beneficio alla luce dell’aumento dei multipli.
Tuttavia, la correzione (alla luce di un trend di crescita che i due esperti considerano intatto e solido), iniziano ad emergere le opportunità di acquisto. Inoltre, i «vecchi titani tecnologici» offrono ora un migliore profilo di rischio/rendimento, vista la vasta liquidità disponibile e le valutazioni storicamente basse rispetto alla media del mercato.
“In generale, il rischio nel settore IT non è eccessivo, a nostro avviso. Nel complesso, il settore IT continua ad offrire una crescita superiore al mercato a prezzi ragionevoli, grazie anche a bilanci solidi” sottolineano Neumann e Kaufmann che poi passano a parlare del biotech, caratterizzato, secondo lodo da fondamentali più solidi che mai.
“Nonostante la solida sovraperformance realizzata dal settore biotech nell’ultimo triennio, continuiamo a rilevare interessanti opportunità d’investimento per chi investe sul lungo periodo. La recente correzione dei corsi azionari nel settore biotech è conseguenza soprattutto delle prese di benefici, poiché gli investitori generalisti (cioè quelli non specializzati sul settore della biotecnologia e sulle singole società) considerano caro il settore. Alcuni affermano che il biotech stia replicando la situazione del 2000, quando gli investitori avevano aspettative euforiche sul successo potenziale dei farmaci in fase di lancio. Riteniamo che questa volta il quadro sia diverso. Infatti, molte società biotech stanno avanzando verso una fase molto più matura del loro ciclo di vita, soprattutto le large cap. Inoltre, i fondamentali sono oggi più solidi di quanto non lo fossero nel 2000. A nostro parere, siamo agli esordi di quelli che potrebbero rivelarsi decenni di ricerca clinica molto produttiva”.
Neumann e Kaufmann non trascurano, infine, di segnalare un’importante avvertenza: “Gli investimenti in società biotech small e mid cap sono indicate solamente per gli investitori propensi al rischio. Occorre prudenza anche per quanto riguarda le small cap divenute più popolari nel settore allargato, senza aver riportato risultati clinici positivi”.