Anja Hochberg
L’Europa resta la nostra principale raccomandazione
6 Maggio 2014 11:50


In uno scenario in cui gli indicatori anticipatori continuano a segnalare un miglioramento del quadro macroeconomico, i mercati azionari europei restano i favoriti. All’interno di questi ultimi, Piazza Affari e Francoforte sono ritenuti outperform (performance del mercato azionario superiore alla media), Parigi neutrale e Madrid underperformance (il mercato più caro tra i quattro). È quanto sostiene, in estrema sintesi, Anja Hochberg CIO – Europe & CH del Credit Suisse che spiega:
“Favoriamo chiaramente le azioni europee rispetto alle obbligazioni europee. L’Europa continua a essere un’opportunità d’investimento in cui crediamo molto, sospinta dal miglioramento dell’economia, dalla Banca centrale europea che mantiene ancora aperte le proprie opzioni di allentamento della politica monetaria, da valutazioni relative interessanti e da un euro potenzialmente in calo”.
I PMI europei sono tutti tornati in territorio di crescita, e gli indicatori anticipatori europei continuano a mostrare un miglioramento economico. Come nei mesi scorsi, le prospettive economiche in rasserenamento trovano un sostegno da tutte le regioni, sebbene la Germania continui a evidenziare la dinamica economica più brillante. Ciò non sorprende, per via della relativa solidità dell’economia interna (sostenuta dai rialzi salariali). Anche gli attuali livelli dell’indice Ifo suggeriscono che la crisi in Crimea non ha avuto finora un impatto significativo sul sentiment economico, sebbene Anja Hochberg continui a monitorare molto da vicino la situazione.
I miglioramenti nella periferia procedono speditamente e anche la Francia sta fornendo maggiori dettagli su come dare nuovo slancio alla propria competitività. Il governo di Parigi ha intenzione di ridurre il deficit all’1,3% del PIL, soprattutto tramite tagli alla spesa, ma offrendo anche una riduzione delle imposte sulle società e sul reddito. Il governo prevede che il «patto di responsabilità», volto a far calare il costo del lavoro per le imprese, farà aumentare il PIL di 0.7 punti percentuali. Inoltre il cammino delle riforme, pur venendo vagliato attentamente da molti investitori, continua a essere integro in Italia.
Pur sussistendo ancora significativi rischi sul piano dell’implementazione, analogamente ai cambiamenti in altri paesi, occorre rilevare che è emerso un nuovo consenso a favore delle nuove riforme economiche in tutti e due questi paesi, rimasti indietro con le riforme. La ripresa dell’economia ha inoltre lasciato prospettare alla Banca centrale europea un leggero rialzo dei tassi d’inflazione, quindi nuovamente nella zona di sicurezza della BCE. Mentre, negli ultimi mesi, i tassi d’inflazione sono calati per via degli effetti di base dei prezzi energetici e della minore domanda di servizi nell’ambito del rallentamento economico nel periodo 2011–2013, una riaccelerazione economica dovrebbe rifarli crescere leggermente. Nella misura in cui si tratta di una previsione e non di un trend affermato, la BCE terrà aperte tutte le opzioni di allentamento, tra cui le misure non convenzionali sul piano della politica.
“Nonostante la disponibilità della BCE a un maggiore allentamento della politica, riteniamo che i rendimenti sui mercati dei capitali, nel migliore dei casi, resteranno sui loro livelli attuali o, più verosimilmente, cresceranno. Ciò per via del miglioramento della dinamica macroeconomica, del previsto minimo dell’inflazione e di una certa pressione al rialzo a livello internazionale sui rendimenti, a cui, nonostante i tassi decisamente bassi a breve, Eurolandia non sarà in grado di sottrarsi. Considerando specifici segmenti obbligazionari europei, a nostro giudizio sono ancora presenti interessanti opportunità d’investimento. Continuiamo a sovrapponderare le obbligazioni italiane, favorendole leggermente rispetto a quelle spagnole” riferisce Anja Hochberg.
Gli spread non hanno raggiunto di poco il valore equo e, come si è potuto evincere in occasione delle aste dei titoli di stato greci e portoghesi, che hanno ottenuto un ottimo riscontro, Anja Hochberg continua a rilevare un consistente interesse degli investitori: infatti, anche in assenza di un ulteriore restringimento degli spread, il carry resta interessante in un mondo caratterizzato da rendimenti poco elevati.
“Pur non avendo apportato modifiche ai nostri giudizi sul reddito fisso all’interno dell’Europa, abbiamo proceduto a delle variazioni sul fronte azionario. L’Europa continua a essere un’opportunità d’investimento in cui crediamo molto, sospinta dal miglioramento dell’economia, dalla Banca centrale europea che mantiene ancora aperte le proprie opzioni di allentamento della politica monetaria, da valutazioni relative interessanti e da un euro potenzialmente in calo. Tuttavia, dopo la solida esposizione in Italia, che ha registrato risultati molto positivi, stiamo parzialmente operando prese di beneficio e riducendo la nostra esposizione verso il mercato italiano. La Germania ha comunque registrato un miglioramento – specialmente sul fronte degli utili – pertanto rinnoviamo il nostro giudizio di outperform sul paese. Manteniamo la Francia a neutrale, mentre portiamo la Spagna (il mercato più caro tra i quattro) a underperform” conclude Anja Hochberg.
“Favoriamo chiaramente le azioni europee rispetto alle obbligazioni europee. L’Europa continua a essere un’opportunità d’investimento in cui crediamo molto, sospinta dal miglioramento dell’economia, dalla Banca centrale europea che mantiene ancora aperte le proprie opzioni di allentamento della politica monetaria, da valutazioni relative interessanti e da un euro potenzialmente in calo”.
I PMI europei sono tutti tornati in territorio di crescita, e gli indicatori anticipatori europei continuano a mostrare un miglioramento economico. Come nei mesi scorsi, le prospettive economiche in rasserenamento trovano un sostegno da tutte le regioni, sebbene la Germania continui a evidenziare la dinamica economica più brillante. Ciò non sorprende, per via della relativa solidità dell’economia interna (sostenuta dai rialzi salariali). Anche gli attuali livelli dell’indice Ifo suggeriscono che la crisi in Crimea non ha avuto finora un impatto significativo sul sentiment economico, sebbene Anja Hochberg continui a monitorare molto da vicino la situazione.
I miglioramenti nella periferia procedono speditamente e anche la Francia sta fornendo maggiori dettagli su come dare nuovo slancio alla propria competitività. Il governo di Parigi ha intenzione di ridurre il deficit all’1,3% del PIL, soprattutto tramite tagli alla spesa, ma offrendo anche una riduzione delle imposte sulle società e sul reddito. Il governo prevede che il «patto di responsabilità», volto a far calare il costo del lavoro per le imprese, farà aumentare il PIL di 0.7 punti percentuali. Inoltre il cammino delle riforme, pur venendo vagliato attentamente da molti investitori, continua a essere integro in Italia.
Pur sussistendo ancora significativi rischi sul piano dell’implementazione, analogamente ai cambiamenti in altri paesi, occorre rilevare che è emerso un nuovo consenso a favore delle nuove riforme economiche in tutti e due questi paesi, rimasti indietro con le riforme. La ripresa dell’economia ha inoltre lasciato prospettare alla Banca centrale europea un leggero rialzo dei tassi d’inflazione, quindi nuovamente nella zona di sicurezza della BCE. Mentre, negli ultimi mesi, i tassi d’inflazione sono calati per via degli effetti di base dei prezzi energetici e della minore domanda di servizi nell’ambito del rallentamento economico nel periodo 2011–2013, una riaccelerazione economica dovrebbe rifarli crescere leggermente. Nella misura in cui si tratta di una previsione e non di un trend affermato, la BCE terrà aperte tutte le opzioni di allentamento, tra cui le misure non convenzionali sul piano della politica.
“Nonostante la disponibilità della BCE a un maggiore allentamento della politica, riteniamo che i rendimenti sui mercati dei capitali, nel migliore dei casi, resteranno sui loro livelli attuali o, più verosimilmente, cresceranno. Ciò per via del miglioramento della dinamica macroeconomica, del previsto minimo dell’inflazione e di una certa pressione al rialzo a livello internazionale sui rendimenti, a cui, nonostante i tassi decisamente bassi a breve, Eurolandia non sarà in grado di sottrarsi. Considerando specifici segmenti obbligazionari europei, a nostro giudizio sono ancora presenti interessanti opportunità d’investimento. Continuiamo a sovrapponderare le obbligazioni italiane, favorendole leggermente rispetto a quelle spagnole” riferisce Anja Hochberg.
Gli spread non hanno raggiunto di poco il valore equo e, come si è potuto evincere in occasione delle aste dei titoli di stato greci e portoghesi, che hanno ottenuto un ottimo riscontro, Anja Hochberg continua a rilevare un consistente interesse degli investitori: infatti, anche in assenza di un ulteriore restringimento degli spread, il carry resta interessante in un mondo caratterizzato da rendimenti poco elevati.
“Pur non avendo apportato modifiche ai nostri giudizi sul reddito fisso all’interno dell’Europa, abbiamo proceduto a delle variazioni sul fronte azionario. L’Europa continua a essere un’opportunità d’investimento in cui crediamo molto, sospinta dal miglioramento dell’economia, dalla Banca centrale europea che mantiene ancora aperte le proprie opzioni di allentamento della politica monetaria, da valutazioni relative interessanti e da un euro potenzialmente in calo. Tuttavia, dopo la solida esposizione in Italia, che ha registrato risultati molto positivi, stiamo parzialmente operando prese di beneficio e riducendo la nostra esposizione verso il mercato italiano. La Germania ha comunque registrato un miglioramento – specialmente sul fronte degli utili – pertanto rinnoviamo il nostro giudizio di outperform sul paese. Manteniamo la Francia a neutrale, mentre portiamo la Spagna (il mercato più caro tra i quattro) a underperform” conclude Anja Hochberg.