Svezia, meno fisco e burocrazia e più ricerca

Lulea, capoluogo della provincia settentrionale di Norrbotten è, con i suoi 46.000 abitanti, la seconda città della Svezia del Nord per dimensione, dopo Umea: in questa località Facebook ha costruito il più grande data center d’Europa, con un investimento da 500 milioni di euro, in virtù dei bassi costi dell’energia e dalla spiccata propensione alla ricerca del paese scandinavo. La Svezia, infatti, punta con decisione sulla ricerca e lo sviluppo per migliorare la qualità della vita della popolazione e per accrescere la ricchezza complessiva. Per farlo ha adottato una politica favorevole a livello fiscale e un minor peso della burocrazia.

Dall’inizio dello scorso anno, infatti, l’aliquota per la corporate tax è stata ridotta di quattro punti percentuali dal 26,3% al 22%: si tratta del quinto taglio dal 2006 a oggi. In parallelo il governo di Stoccolma ha snellito gli iter burocratici per avviare un’impresa: sono sufficienti 16 giorni per aprire un’attività aziendale con un costo di 150 per una srl svedese e di non oltre 6 mila euro per una start up.

La priorità della Svezia consiste però nel coltivare e attrarre i talenti. Gli investimenti in ricerca e sviluppo del governo di Stoccolma ammontano al 3,7%- 3,8% del PIL: si tratta di una percentuale pari a quasi sei volte quella italiana (ferma allo 0,67% del PIL). Tuttavia, proprio gli ingenti incentivi alla ricerca focalizzati nei settori tecnologici più avanzati (quali, per esempio, l’ingegneria biomedica, e l'automazione che studia il modo di far interagire la meccanica, l'elettronica, e l'informatica) pone l’Italia tra i partner più ricercati dagli svedesi grazie alla reputazione internazionale di cui godono le nostre aziende in questi ambiti.