consumi
Immobiliare: stime positive per il 2014
26 Febbraio 2014 16:30
ver chiuso un 2013 per molti versi da dimenticare, le speranze nel settore immobiliare italiano ora sono tutte per l’anno in corso. Nel 2013, infatti, a fronte di un incremento del settore in Germania (+4,7%) e in Inghilterra (+3,0%), sono stati registrati cali in Spagna (-2,2%), in Francia (-3,0%) e, soprattutto nel nostro paese (-5,7%).
Performance che hanno portato la contrazione del fatturato dal 2007 al 2013 del real estate al 28,4% in Spagna, al 21,5% in Italia, al 19,2% in Francia e al 5,9% nel Regno Unito: soltanto in Germania è stato registrato, nello stesso arco di tempo, un incremento del 4,7%. Sempre la Germania, guiderà, stando alle ultime previsioni degli esperti del settore, la graduatoria dei mercati immobiliari europei quest’anno con un aumento del 3,6%, seguito dal Regno Unito (+2,0%), dalla Francia (+0,8%), dall’Italia (+0,6%) e dalla Spagna (+0,2%).
Tra i fattori che dovrebbero supportare queste previsioni, spiccano un lieve innalzamento dei consumi, le nuove tendenze demografiche in corso e, soprattutto, l'aumentata presenza degli investitori internazionali che, in Europa, hanno incrementato gli acquisti del 230% per cento tra il 2003 e il 2010.
Performance che hanno portato la contrazione del fatturato dal 2007 al 2013 del real estate al 28,4% in Spagna, al 21,5% in Italia, al 19,2% in Francia e al 5,9% nel Regno Unito: soltanto in Germania è stato registrato, nello stesso arco di tempo, un incremento del 4,7%. Sempre la Germania, guiderà, stando alle ultime previsioni degli esperti del settore, la graduatoria dei mercati immobiliari europei quest’anno con un aumento del 3,6%, seguito dal Regno Unito (+2,0%), dalla Francia (+0,8%), dall’Italia (+0,6%) e dalla Spagna (+0,2%).
Tra i fattori che dovrebbero supportare queste previsioni, spiccano un lieve innalzamento dei consumi, le nuove tendenze demografiche in corso e, soprattutto, l'aumentata presenza degli investitori internazionali che, in Europa, hanno incrementato gli acquisti del 230% per cento tra il 2003 e il 2010.
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