Il risparmio gestito ringrazia l'asta dei CTZ

Discreto successo dell’asta dei CTZ di stamani. Il Ministero del Tesoro ha infatti collocato titoli CTZ a due anni -per l’esattezza con scadenza giugno 2015- per un importo complessivo pari a 3 miliardi di euro, spingendosi fino al massimo della forchetta prevista che era stata precedentemente fissata tra 2,5 e 3 miliardi.

Il rendimento lordo spuntato si è posizionato all'1,163%, in calo rispetto all'1,392% stabilito nella precedente asta di fine ottobre. Tale livello di remunerazione è il più basso dallo scorso maggio (quando si attestò all’1,110%) ed è identico a quello relativo all’asta del mese di aprile. Il rapporto bid to cover, ovvero l’ammontare della domanda rispetto all’importo assegnato, ha fatto segnare 1,68: si tratta di un rapporto inferiore all'1,78 dell'asta precedente che tuttavia faceva riferimento a un quantitativo inferiore (2,25 miliardi di euro) di titoli assegnati.

In conclusione, se per il Tesoro, e quindi per le casse dello stato, si può parlare di successo in quanto è stato assegnato l’importo massimo ad un tasso minimo, lo stesso non può dirsi per i sottoscrittori e più in generale per i risparmiatori alla ricerca di rendimenti più interessanti. Ecco perché, l’industria dell’asset management italiano incassa un altro importante input per fornire soluzione più ottimizzate in termini di diversificazione e di rischio/rendimento per le famiglie italiane.