Credit Suisse
Small & mid cap: è l’ora della selezione professionale
11 Novembre 2013 08:00


Esiste ancora uno spazio di crescita nelle small e mid cap europee ma va tenuto nel dovuto conto anche un rischio di correzione. In quest’ottica, la strategia long/short equity rappresenta l’approccio più efficiente, poichè permette un’esposizione al mercato azionario con, in parallelo, una protezione al ribasso e una delega implicita sul market timing al gestore, che può così selezionare le migliori opportunità sul mercato.
Sono questi i principali temi emersi dall’intervista di FinanciaLounge a Jan Berg, Vice President Credit Suisse, e portfolio manager del team azionario. Entrato a far parte del CS Small&Mid Cap Team nell’agosto del 2006, Jan Berg dal febbraio 2007 è gestore del comparto CS Equity Fund (Lux) Small and Mid Cap Europe.
Da inizio anno le mid cap della zona euro (MSCI EMU mid cap index) hanno registrato performance migliori sia rispetto all’indice generale (Eurostoxx) che a quello delle blue chips (Eurostoxx 50): ritenete che abbiano ancora spazio di crescita per i prossimi 6-12 mesi?
"In generale le azioni in questi mesi hanno già fatto molto e gli indici delle small mid cap hanno fatto meglio anche perché nei loro basket non sono inclusi settori più ciclici come per esempio quello delle banche o delle utilities inclusi invece negli indici generali. C’è ancora uno spazio di crescita ma con un rischio anche di down side: i multipli, infatti, sono oggi piuttosto elevati. Sono poi da considerare elementi quali il cambio della politica monetaria negli USA o in Europa e la ripercussione che questi mutamenti potrebbero avere sul mercato. Al momento il contesto è indubbiamente positivo con tassi bassi ed economia in ripresa, ma va anche tenuto in considerazione il rischio di una correzione".
Qualche osservatore è convinto che nei prossimi mesi sarà necessario distinguere sul mercato le società vincitrici (o destinate ad esserlo) da quelle vinte (o che potrebbero soccombere): ritenete che la strategia long/short equity sia la favorita in questo scenario?
"Noi riteniamo che la strategia long/short sia favorita in un contesto come quello attuale in cui abbiamo visto una “multiple expansion” ossia una crescita dei multipli. La strategia long/short di fatto permette una esposizione al mercato azionario ma al contempo offre una protezione al ribasso e offre all’investitore la possibilità di essere investito nel mercato azionario indipendentemente dal timing: la strategia long/short offre infatti un’opportunità di delega implicita sul market timing al gestore".
Anche sul listino tedesco, le mid cap (indice MDAX) mostrano una performance da inizio anno nettamente superiore al DAX: quali sono le prospettive a 6-12 mesi per le medie imprese tedesche? Quali i settori che ritenete possano essere più interessanti in termini di opportunità di investimento a questi prezzi?
"Anche in questo caso la composizione degli indici ha una componente che incide sulla performance per cui nel caso del MDAX la presenza di nicchie interessanti di successo con aziende anche tecnologiche e di software ne hanno determinato una performance decisamente più interessante del DAX che include anche finanziari e utilities.
Rimaniamo positivi anche per i prossimi mesi per quei settori che hanno delle opportunità competitive offerte dallo spazio che si sono ritagliate sul mercato. Anche in questo caso tuttavia gli elementi di una possibile correzione determinata da cambiamenti nella politica monetaria sono da tenere in considerazione. Come settori rimaniamo positivi sugli industriali e sulle nuove tecnologie/software".
Sono questi i principali temi emersi dall’intervista di FinanciaLounge a Jan Berg, Vice President Credit Suisse, e portfolio manager del team azionario. Entrato a far parte del CS Small&Mid Cap Team nell’agosto del 2006, Jan Berg dal febbraio 2007 è gestore del comparto CS Equity Fund (Lux) Small and Mid Cap Europe.
Da inizio anno le mid cap della zona euro (MSCI EMU mid cap index) hanno registrato performance migliori sia rispetto all’indice generale (Eurostoxx) che a quello delle blue chips (Eurostoxx 50): ritenete che abbiano ancora spazio di crescita per i prossimi 6-12 mesi?
"In generale le azioni in questi mesi hanno già fatto molto e gli indici delle small mid cap hanno fatto meglio anche perché nei loro basket non sono inclusi settori più ciclici come per esempio quello delle banche o delle utilities inclusi invece negli indici generali. C’è ancora uno spazio di crescita ma con un rischio anche di down side: i multipli, infatti, sono oggi piuttosto elevati. Sono poi da considerare elementi quali il cambio della politica monetaria negli USA o in Europa e la ripercussione che questi mutamenti potrebbero avere sul mercato. Al momento il contesto è indubbiamente positivo con tassi bassi ed economia in ripresa, ma va anche tenuto in considerazione il rischio di una correzione".
Qualche osservatore è convinto che nei prossimi mesi sarà necessario distinguere sul mercato le società vincitrici (o destinate ad esserlo) da quelle vinte (o che potrebbero soccombere): ritenete che la strategia long/short equity sia la favorita in questo scenario?
"Noi riteniamo che la strategia long/short sia favorita in un contesto come quello attuale in cui abbiamo visto una “multiple expansion” ossia una crescita dei multipli. La strategia long/short di fatto permette una esposizione al mercato azionario ma al contempo offre una protezione al ribasso e offre all’investitore la possibilità di essere investito nel mercato azionario indipendentemente dal timing: la strategia long/short offre infatti un’opportunità di delega implicita sul market timing al gestore".
Anche sul listino tedesco, le mid cap (indice MDAX) mostrano una performance da inizio anno nettamente superiore al DAX: quali sono le prospettive a 6-12 mesi per le medie imprese tedesche? Quali i settori che ritenete possano essere più interessanti in termini di opportunità di investimento a questi prezzi?
"Anche in questo caso la composizione degli indici ha una componente che incide sulla performance per cui nel caso del MDAX la presenza di nicchie interessanti di successo con aziende anche tecnologiche e di software ne hanno determinato una performance decisamente più interessante del DAX che include anche finanziari e utilities.
Rimaniamo positivi anche per i prossimi mesi per quei settori che hanno delle opportunità competitive offerte dallo spazio che si sono ritagliate sul mercato. Anche in questo caso tuttavia gli elementi di una possibile correzione determinata da cambiamenti nella politica monetaria sono da tenere in considerazione. Come settori rimaniamo positivi sugli industriali e sulle nuove tecnologie/software".