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La riscossa dei paesi periferici

9 Settembre 2013 10:00
financialounge -  BTP buoni del tesoro francia germania grecia paesi core portogallo spagna svizzera tassi di interesse titoli di stato
Nelle ultime settimane sono riaffiorate le tensioni sui mercati finanziari e, inevitabilmente, ne hanno risentito anche i tassi dei titoli di stato dell’area euro. Quelli italiani, per esempio, sono saliti all’1,95% lordo annuo (per le scadenze a due anni) e al 4,50% (per il Btp decennale): il governativo a 10 anni di Madrid si è attestato al 4,52%, quello di Lisbona al 7,04% e quello di Atene al 10,34%.

Tuttavia, se si allarga l’orizzonte di analisi dal 2 maggio scorso, giorno in cui sono stati registrati i tassi d’interesse minimi per quasi tutti i titoli di stato dei principali paesi, si scopre che i saggi dei governativi della periferia della zona euro sono quelli che si sono incrementati meno in percentuale.

Infatti i decennali delle Grecia sono saliti dell’1,1% (dal 10,23% al 10,34%), quelli della Spagna del 12,4% (dal 4,02% al 4,52%, quelli dell’Irlanda del 15,3% (dal 3,47% al 4,0%), quelli dell’Italia del 20% (dal 3,75% al 4,5%) e quelli del Portogallo del 24,8% (dal 5,64% al 7,04%).

I titoi di stato decennali di Berlino, nello stesso periodo, hanno invece visto crescere del 66,7% i tassi (dall’1,17% all’1,95%), quelli di Parigi del 52,7% (dall’1,67% al 2,55%), quelli olandesi del 55,6% (dall’1,53% al 2,38%), quelli americani del 77,9% (dall’1,63% al 2,9%), quelli inglesi dell’ 80,9% (dall’1,62% al 2,93%) e quelli svizzeri del 105,6% (dallo 0,54% all’ 1,11%).
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