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USA, continua l'economia goldilocks

di Russ Koesterich 8 Agosto 2013 14:00
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Malgrado i dati economici misti i titoli sono saliti di nuovo la scorsa settimana toccando nuovi livelli record. L'indice Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,6% a quota 15.658, l'indice S&P 500 ha segnato +1,1% a 1.709 punti e il Nasdaq Composite è rimbalzato del 2,1% a quota 3.689. I titoli americani sono saliti del 20% da inizio anno. Nei mercati del reddito fisso, il rendimento dei treasury a dieci anni ha subito una lieve variazione, passando dal 2,57% al 2,60% (i prezzi seguono direzioni opposte rispetto ai rendimenti). Grazie alla crescita lenta e all'inflazione contenuta, i rendimenti dei treasury rimangono in una fascia compresa tra il 2,50% e il 2,75%, mantenendo lo stesso livello di scambio da due mesi.

La scorsa settimana ha visto la pubblicazione di diversi dati economici. Sotto i riflettori la prima stima della crescita del pil del secondo trimestre - segnando un tasso migliore rispetto alle attese pari all'1,7%. Tuttavia la crescita del pil del primo trimestre è risultata inferiore alle attese preliminari, passando dall'1,8% all'1,1%. Inoltre il dato del pil relativo al secondo trimestre ha indicato un indebolimento della spesa per i consumi.

Anche i dati di luglio sono stati misti. L'attività manifatturiera americana è rimbalzata in modo significativo, una tendenza confermata da diversi sondaggi. Il miglioramento dei dati del settore manifatturiero non ha interessato solo gli Stati Uniti ma anche Europa e Cina.

I dati sull'occupazione di luglio invece sono meno positivi. Lo scorso mese gli Stati Uniti hanno creato 162.000 nuovi posti di lavoro, un dato inferiore alle attese, registrando un tasso di crescita più lento degli ultimi quattro mesi. Inoltre i dati hanno rivelato che la settimana lavorativa media si è ridotta e che i salari orari sono scesi per la prima volta dallo scorso ottobre – un fattore rilevante perché indica che il mercato del lavoro non è ancora abbastanza solido da generare una ripresa dei salari.

I dati nel complesso continuano a mostrare un'economia in graduale e stentato miglioramento. Si potrebbe parlare di “scenario goldilocks” (economia dai boccoli d'oro) per i titoli: i dati economici sono abbastanza solidi da supportare gli utili ma anche abbastanza deboli da indurre la Fed a non dover adottare una politica monetaria restrittiva aggressiva.

Gli investitori comunque potrebbero assistere a una maggiore volatilità entrando nell'autunno. Settembre sarà un mese cruciale per i mercati azionari per tre motivi. Primo, il mese di settembre è storicamente il mese peggiore per i titoli azionari. Inoltre aumenteranno i timori sulla futura direzione della politica monetaria prima dell'incontro di metà settembre della Fed. Infine, l'Europa potrebbe tornare ad essere una fonte di volatilità perché gli investitori concentreranno la loro attenzione sulle elezioni federali di settembre in Germania.

Nel complesso le valutazioni azionarie sono ancora ragionevoli e i prezzi potrebbero continuare a salire il prossimo anno ma l'atteggiamento dovrà essere più difensivo nel corso dell'autunno. La nostra raccomandazione è quella di alleggerire le posizioni nelle società a bassa capitalizzazione e nelle aree del mercato maggiormente esposte all'indebolimento della spesa per i consumi – come i retailer e altre aziende dei beni di consumo primari.
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