C’è valore a Francoforte

Cinque punti percentuali. Di tanto è salito l’indice Dax di Francoforte alla fine del primo semestre. Per la precisione, dal 1 gennaio al 7 luglio scorso, l’incremento si è attestato al +5,02%. Gli investitori che hanno sottoscritto però i migliori fondi azionari specializzati sulle azioni tedesche hanno potuto spuntare performance molto superiori, anche pari al doppio dell’indice.

Per esempio, le quote del fondo Fidelity Funds - Germany Fund si sono apprezzate dell’11,20% nello stesso intervallo di tempo (e del 32,20% negli ultimi 12 mesi rispetto al +21,78% dell’indice Dax) mentre il nav del comparto JPM Germany Equity si è rivalutato dell’8,91% da inizio anno (e del +26,40% in 12 mesi). Merito della capacità di selezione dei titoli che, anche sul listino azionario tedesco hanno mostrato andamento differenti.

Per esempio, dal primo gennaio al 7 luglio, a fronte del +5,02% dell’indice Dax, ben 10 titoli vantavano una performance almeno doppia: da Continental (+24,50%) a Adidas (+24,49%), da Daimler (+18,78%) a Merck kgaa (+17,85%), da Deutsche Post (+17,38%) a Henkel (+15,35%), da Bayer (+14,86%) a Heidelbergcement (+11,89%), da Beiersdorf (+11,10%) a Deutsche Boerse (+11,08%).

I gestori di qualità hanno evitato o, perlomeno, limitato l’esposizione invece sui titoli Commerzbank (-42,10% da inizio anno), Lanxess (-34,08%), Rwe (-27,86%), K+ S (-20,84%), Thyssenkrupp (-15,79%), E.on (-13,17%), Sap (-9,33%), Bmw (-7,17%), Volkswagen (-7,0%) e Fresenius Medical (-5,80%), Siemens (-4,09%), Basf (-2,97%), e Deutsche Bank (-1,75%).