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Troppo peso alle parole di Berkanke, ora via al rimbalzo

28 Giugno 2013 19:00
financialounge -  asset class Ben Bernanke Credit Suisse Federal Reserve liquidità livello di rischio mercati azionari mercati emergenti politica monetaria
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Che fine hanno fatto i "porti sicuri" degli investitori? A porsi la domanda sono stati gli esperti di Credit Suisse Asset Management in una nota settimanale. "Sui mercati finanziari - osservano - molti investitori nelle ultime settimane hanno dovuto dolorosamente imparare che i cosiddetti porti sicuri non sono più così sicuri come forse in un primo momento avevano creduto".

Basti pensare alle recenti parole del numero uno della Federal Reserve statunitense Ben Bernanke, che, rendendo sempre più concreta l'ipotesi di una inversione di tendenza rispetto all'attuale fase economica di oltreoceano caratterizzata da bassi tassi di interesse, ha innescato sui mercati una onda generalizzata di vendite, che hanno colpito in maniera abbastanza indiscriminata un po' tutte le asset class.

Tuttavia, mettono in guardia dal Credit Suisse, "se da una parte non c'è dubbio che tiri un vento di cambiamento, dall'altra è necessario mettere le cose nella giusta prospettiva". In primo luogo, bisogna considerare che "se la Fed riducesse drasticamente la liquidità da un giorno all'altro, i paesi emergenti potrebbero ridurre le proprie attività in dollari", cosa che metterebbe "sotto pressione" i Treasury statunitensi”.

Secondariamente, l'aggiustamento pianificato dalla Fed della provvista di liquidità non è "nulla più che una risposta al miglioramento della situazione macroeconomica e, per la maggior parte dei mercati, il contesto macroeconomico ancora conta di più della liquidità". Insomma, a parere degli esperti di Credit Suisse Asset Management "i mercati hanno reagito anche troppo" alle parole di Bernanke e perciò potrebbero essere "soggetti a un rimbalzo".

"Ciò - spiegano gli economisti - si applica certamente alle azioni, e ai mercati emergenti in particolare, e agli asset più rischiosi in generale ma allo stesso modo riteniamo che le vendite generalizzate sui Treasury Usa siano cosa passata. Ecco perché noi abbiamo ridotto il nostro sottopeso sulle duration più basse durante l'ultima settimana".

In ogni caso, in un orizzonte di medio-lungo termine, secondo Credit Suisse "il processo di normalizzazione della politica monetaria è cominciato. Nei mesi a venire saremo catapultati in un mondo nuovo, dove la liquidità diminuirà e i rendimenti si allineeranno alle medie storiche". Ma ciò avrà luogo “in maniera molto graduale e in un periodo di tempo prolungato”. Insomma, chi si aspettava che il mondo economico-finanziario cambiasse di punto in bianco sarà costretto a ricredersi.
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