fondi a cedola
Alti dividendi per mercati contrastati
27 Giugno 2013 08:00
È una strategia che già nel passato veniva utilizzata dai gestori attivi per differenziarsi da quelli tradizionali in modo da assicurarsi un extra rendimento nel medio lungo termine rispetto all’indice di mercato. Ma negli ultimi anni, complici la caduta ai minimi storici dei rendimenti dei titoli di stato dei paesi core (USA, Germania, UK) e l’andamento laterale degli indici di Borsa, la strategia high dividend è tra le più gettonate anche tra i migliori money manager a gestione attiva.
Si tratta, per la precisione, di un approccio che ha l’obiettivo di individuare i titoli di società solide che distribuiscono dividendi generosi in modo da assicurare un cuscinetto di rendimento capace di attutire le perdite di valor dell’indice di Borsa.
Per esempio, se l’insieme dei titoli in portafoglio ad un fondo azionario high dividend fornisse un rendimento su base annua del 4%, il gestore potrebbe ammortizzare le perdite annue fino al 4% senza accusare un deprezzamento del valore della quota del fondo in gestione.
Ma non basta selezionare i titoli che pagano una cedola generosa nell’anno in corso: di estrema importanza è individuare le società che possano pagare lo stesso dividendo o, meglio ancora, uno di importo superiore anno dopo anno.
Società, quindi, che siano solide dal punto di vista patrimoniale, che mostrino una buona tenuta dei margini operativi, che evidenzino dei flussi di cassa di tutto rispetto, utili in tendenziale crescita e che abbiano dimostrato di essere guidati da manager attenti alla soddisfazione dei soci anche di minoranza, quelli di solito più interessati ai dividendi.
È possibile scegliere un buon fondo azionario specializzato sui titoli high dividend a livello globale, piuttosto un comparto focalizzato su una specifica area geografica (USA, area euro, Europa, Asia, emerging markets): in tutti i casi, il vantaggio è quello di ampliare la diversificazione del proprio giardinetto azionario con un prodotto molto meno volatile della media dei fondi azionari di categoria.
Si tratta, per la precisione, di un approccio che ha l’obiettivo di individuare i titoli di società solide che distribuiscono dividendi generosi in modo da assicurare un cuscinetto di rendimento capace di attutire le perdite di valor dell’indice di Borsa.
Per esempio, se l’insieme dei titoli in portafoglio ad un fondo azionario high dividend fornisse un rendimento su base annua del 4%, il gestore potrebbe ammortizzare le perdite annue fino al 4% senza accusare un deprezzamento del valore della quota del fondo in gestione.
Ma non basta selezionare i titoli che pagano una cedola generosa nell’anno in corso: di estrema importanza è individuare le società che possano pagare lo stesso dividendo o, meglio ancora, uno di importo superiore anno dopo anno.
Società, quindi, che siano solide dal punto di vista patrimoniale, che mostrino una buona tenuta dei margini operativi, che evidenzino dei flussi di cassa di tutto rispetto, utili in tendenziale crescita e che abbiano dimostrato di essere guidati da manager attenti alla soddisfazione dei soci anche di minoranza, quelli di solito più interessati ai dividendi.
È possibile scegliere un buon fondo azionario specializzato sui titoli high dividend a livello globale, piuttosto un comparto focalizzato su una specifica area geografica (USA, area euro, Europa, Asia, emerging markets): in tutti i casi, il vantaggio è quello di ampliare la diversificazione del proprio giardinetto azionario con un prodotto molto meno volatile della media dei fondi azionari di categoria.
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