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Tra rating e rendimenti

26 Marzo 2013 08:00
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I corporate bond europei costituiscono un’interessante diversificazione di portafoglio anche nel 2013. Ma sarà indispensabile una rigorosa selezione degli emittenti e del rating.

Infatti nel 2012 l’asset class ha riconosciuto rendimenti a doppia cifra grazie a eventi straordinari e irripetibili, primo fra tutti la ferma posizione assunta dalla BCE (per voce del governatore Mario Draghi) circa la irrinunciabilità dell’euro. Secondo gli osservatori più attenti, dovendo scegliere all’interno del comparto investment grade, (cioè quello dei bond con rating fino a BBB- nella scala di Standard & Poor’s e Baa3 in quella di Moody’s), le emissioni con merito di credito BBB garantiscono attualmente il miglior profilo nel rapporto rischio / rendimento.

Il settore delle emissioni obbligazionarie societarie e bancarie continua a beneficiare di condizioni piuttosto favorevoli accompagnate, in parallelo, da tassi di default non eccessivi. Infatti dal 2007, cioè dallo scoppio della crisi dei mutui subprime USA e, successivamente, dal fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, le imprese europee hanno mostrato una gestione attenta riducendo in modo rilevante l’esposizione debitoria. È vero che il livello di indebitamento è lievemente aumentato nel 2012 a seguito della contrazione dei margini operativi ma si tratta di un fenomeno ancora contenuto.

Con tutte queste premesse, i gestori specializzati in fondi obbligazionari corporate bond euro prevedono un rendimento obiettivo 2013 del 3% che potrebbe essere migliorato grazie alla selezione dei titoli e alle strategie di settore. Tra queste ultime, di particolare rilievo, sarà quella adottata sul segmento finanziario dove sarà fondamentale la scelta tra debito senior (maggiormente garantito in caso di fallimento ma che offre minori rendimenti) e debito subordinato (che a fonte di minori garanzie remunera tuttora in modo interessante i rischi) e tra scadenze medie (3-5 anni) e scadenze lunghe (7-10 anni).
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