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Gli extrarendimenti sono possibili

1 Febbraio 2013 07:00
financialounge -  borsa gestione attiva indice portafoglio rendimenti stock picking
Gli indici sono panieri azionari che permettono di conoscere la tendenza di un preciso mercato finanziario: l’S&P500 per Wall Street, il Dax per Francoforte, il Ftse 100 per Londra, il Cac40 per Parigi e il Ftsemib per Piazza Affari.

La gestione attiva dei portafogli ha l’obiettivo di fare meglio degli indici: solo così, infatti, è giustificato il costo della commissione di gestione del fondo o del comparto della sicav. L’arma più efficace per spuntare rendimenti superiori agli indici di mercato è il ricorso allo stock picking, cioè la selezione rigorosa dei titoli in base all’analisi dei bilanci e dello stato patrimoniale delle singole aziende quotate. Un esercizio tramite il quale i team di gestione azionarie devono riuscire ad individuare i titoli sopravvalutati e quelli sottovalutati.

Un compito non facile ma che, se condotto con perizia, permette di realizzare ottimi extra rendimenti. Facciamo un esempio pratico. Negli ultimi 12 mesi , dal 17 gennaio 2012 al 17 gennaio scorso, l’indice Dow Jones industrial di Wall Street ha messo a segno un rialzo del 3,73% in euro. All’interno dei 30 componenti dell’indice, però, i primi dieci per rendimento (Bank of America, Home Depot, Walt Disney, JPMorgan Chase, Travelers, Pfizer, American Express, 3M, Wal Mart, General Electric) hanno registrato una performance media del 24,5% mentre gli ultimi 10 (Hewlett Packard, Intel, McDonalds, Alcoa, Caterpillar, Du Pont, Microsoft, Boeing, Unitedhealth, Procter & Gamble) hanno perso in media l’11,5%. Di conseguenza, sarebbe bastato che un gestore azionario Usa avesse sovrappesato del 10% i primi 10 titoli a discapito degli ultimi 10 per ottenere un extra rendimento del 3,7%, raddoppiando di fatto la performance complessiva portandola al 7,4%.
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