Etf e fondi comuni sempre più complementari

Un recente studio promosso da una primaria società emittente di Etf e condotto tra 35 società europee con asset in gestione (AUM) complessivi pari a circa 2.400 miliardi di euro ed operative in vari segmenti del mercato dalla gestione di portafoglio alla consulenza, evidenzia che la maggior parte degli investitori sono concordi nel ritenere che la fusione di gestione attiva ed indicizzata continuerà a crescere, superando l’antagonismo tra i due diversi stili.

Tra i principali fattori chiave che hanno guidato l’approccio misto attivo-passivo e che in futuro probabilmente accelereranno il ritmo di fusione, sia a livello di strumenti che di stili di investimento, figurano la domanda da parte dei clienti, i costi, le dinamiche di mercato e la regolamentazione.

Superato l’antagonismo tra prodotti attivi (fondi comuni) e passivi (etf), il dibattito attuale verte sulle proporzioni in base alle quali gli investitori combinano le due tipologie di prodotto nella costruzione dei loro portafogli e i fattori che determinano tali cambiamenti gestionali.