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Mercati, nel 2018 più volatilità con meno rendimento

I mercati stanno correggendo ma la visione di fondo positiva non è cambiata: nel 2018 dobbiamo però abituarci a una maggiore volatilità e a minori rendimenti.

14 Febbraio 2018 10:02
financialounge -  dollaro Edoardo Ugolini mercati azionari USA Zest Asset Management

Secondo Edoardo Ugolini, Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi], quanto accaduto in gennaio potrebbe essere un esempio del ritornello che sperimenteremo per tutto il 2018: più volatilità con meno rendimento.

In questa intervista il manager spiega le sue convinzioni e le scelte di portafoglio, in ambito azionario e in quello obbligazionario, per sfruttare le opportunità del nuovo regime di volatilità.

Voi affermate che “Quello che davvero è cambiato con questa correzione è che la volatilità è tornata e resterà, secondo noi, nel mercato”: per quali ragioni non tornerà come prima?

"La volatilità è una componente strutturale dei mercati finanziari. Talvolta resta sopra i valori medi osservati, talvolta, come nello scorso anno, è stata compressa su valori molto bassi. In tale situazione l’analisi dei ritorni attesi è favorevole per prendere posizioni, cioè è molto più ampia la possibilità di guadagno che di perdita. Infatti la volatilità non può scendere oltre certi livelli mentre il rialzo è, potenzialmente, un multiplo. La volatilità nei giorni del crollo è salita del 100% (quella relativa al future sulla volatilità sull’indice Eurostox). Abbiamo successivamente liquidato la posizione."

Avete ricordato come l’inflazione storicamente non abbia un impatto negativo sui mercati equity, se non supera il 3.50% - 4.00%. Di conseguenza mantenete un atteggiamento costruttivo verso i mercati rischio, ma opportunistico e flessibile per la rinnovata volatilità: quali le principali mosse nell’ambito delle scelte azionarie?

"Per essere ‘scolastici’ direi che il nostro approccio è ‘buy low e sell high’ (acquista sui livelli bassi e vendi sui picchi). Tuttavia, per ottenere risultati con questa strategia è necessario un market timing corretto e una riduzione delle posizioni di rischio sebbene, a seguito dell’aumentata volatilità del mercato non sia necessario avere esposizioni elevate per avere ritorni significativi. Perché continuate invece a essere negativi sui bond? E quali le principali scelte di portafoglio nel reddito fisso? Riteniamo che l’inflazione stia tornando, visti i dati relativi alla crescita delle retribuzioni negli Stati Uniti e la spesa pubblica negli USA. I mercati non sembrano pronti a questo e soprattutto non sono pronti ad accettare che le banche centrali siano più inclini ad accettare più inflazione in più: ne consegue che le obbligazioni non offrono la consueta protezione agli investitori."

Infine, sui mercati valutari (FX) avete aperto una posizione long (rialzista) sul dollaro Usd dopo la conferenza della Bce del 25 gennaio: per quali ragioni?

"E dove potrebbe spingersi il cambio eur/ usd nei prossimi 3-6 mesi? La manovra fiscale di Trump farà accelerare ancora di più, nel breve, la crescita americana, già vigorosa, costringendo i tassi a salire. In Europa la situazione è ben diversa. La nostra view è che il cambio eur / usd tenda ad oscillare tra 1,25 e 1,15 per un po’ di tempo. "

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