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Coronavirus: Bce chiamata ad un secondo intervento per sventare il credit crunch

Secondo Alberto Conca (Zest Am) il movimento dei tassi d'interesse e la simultanea discesa dell'oro evidenziano come il mercato stia attraversando una fase di forte credit crunch. La Bce dovrà intervenire per sventare rischi di liquidità

di Leo Campagna 22 Marzo 2020 15:00

Dopo una iniziale esitazione la Bce ha valutato la gravità della situazione indotta dalla rapida diffusione dell’epidemia da coronavirus ed ha annunciato un programma di acquisto di obbligazioni del valore di 750 miliardi di euro per garantire liquidità ai mercati. A questo rilevante Tarp (Troubled asset relief program) è poi seguita la promessa di sostenere una politica in linea con quella del famoso 'whatever it takes' lanciato da Mario Draghi nel luglio del 2012 per placare in modo definitivo la crisi del debito sovrano della zona euro.

I MERCATI APPREZZANO LE ULTIME DECISIONI DELLA BCE


“I mercati sembrano credere, almeno inizialmente, alle intenzioni della Bce, con lo spread tra il Btp e il Bund a 10 anni in ripiegamento da quota 270 a 190 punti, il rendimento del Btp decennale dal 2,5%, all'1,5%, e il petrolio in forte rialzo", fa presente Alberto Conca, gestore Zest Am.

TRE EMERGENZE: SANITARIA, ECONOMICA E FINANZIARIA


Resta il fatto che la crisi attuale non ha precedenti in quanto combina in modo micidiale tre emergenze: sanitaria, economica e finanziaria. Oltre alle problematiche psicologiche e sociali per la diffusione del contagio e per l’incremento dei morti, emerge una contemporanea contrazione delle domanda e dell’offerta. I consumatori, da un lato, per via delle restrizioni imposte per contrastare l’epidemia, non escono di casa e non spendono mentre, dall’altro, si è inceppata la catena delle forniture.

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SERVE UNA RISOLUTA E COORDINATA AZIONE DI POLITICA FISCALE


“Per affrontare questo micidiale mix di emergenze non sarà sufficiente una rinnovata politica monetaria espansiva, quanto piuttosto una risoluta e coordinata azione di politica fiscale a livello europeo, per ridurre le tensioni dei mercati, specialmente i mercati del credito, e non vanificare l’allentamento monetario deciso dalla Bce”, spiega Conca. Tutto ruota quindi su un secondo e decisivo passo da parte dell'Europa. Nel frattempo l’esperto rileva una ingente richiesta di dollari e di liquidità.

SVENTARE UNA FASE DI FORTE CREDIT CRUNCH


“Il movimento dei tassi d'interesse e la simultanea discesa dell'oro, da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza, evidenziano come il mercato stia attraversando una fase di forte credit crunch, alla disperata ricerca di ‘ossigeno’ per sopravvivere", puntualizza Conca. Che, a proposito della corsa alla liquidità, segnala il recente comportamento del Ted. Quest’ultimo, che è la differenza tra i tassi di interesse sui prestiti interbancari e sul debito pubblico degli Stati Uniti a breve termine, ha infatti evidenziato un repentino allargamento dallo 0,15% di inizio marzo all’attuale 0,41% (fonte: (ycharts.com/indicators).
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