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Azioni, l’Europa può recuperare i massimi di gennaio

L’indice Stoxx 600 delle azioni Europa potrebbe ritornare ai 405 punti di gennaio ma il successivo andamento dipenderà dall’evoluzione delle problematiche europee.

24 Aprile 2018 07:50
financialounge -  azioni dollaro Edoardo Ugolini Morning News Stoxx 600 Zest Asset Management

I mercati azionari potrebbero recuperare i massimi di gennaio ma in Europa poi tutto dipenderà da come verranno affrontate le problematiche politiche e sociali sul tavolo. Il dollaro potrebbe continuare a oscillare sugli attuali valori offrendo agli investitori europei l’opportunità di beneficiare dei tassi dei titoli di stato USA a breve termine senza pagare la copertura del rischio di cambio. Infine il rendimento del bund trentennale potrebbe finire il 2018 tra 1,45% e l’1,55%. Sono queste le principali indicazioni emerse in questa intervista esclusiva a Edoardo Ugolini, Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi].

Voi affermate che in ambito azionario avete “progressivamente ricostruito una posizione rialzista (10%) sui mercati rischio con troppa fretta”: ma ora qual è l’esposizione netta azionaria e perché? E su quali mercati siete più esposti al rialzo?


“L'esposizione netta è al 15% di cui circa la metà sull’indice Nikkei della Borsa di Tokyo e il restante sulle banche europee e sull’indice europeo generale”.

A questo proposito, ritenete che l’Eurostoxx abbia margini di crescita entro la fine dell’anno? A quale livello potrebbe arrivare?


“Premettendo che ci sono da risolvere alcune problematiche e in particolar modo l’attitudine dei paesi nord europei verso l’Europa, (in particolare per quanto riguarda la dotazione del budget europeo, il ministro delle finanze europeo, la garanzia europea depositi bancari, ndr) l’indice Stoxx 600 che viaggia attualmente a 387 punti potrebbe rivedere i massimi di gennaio di 405 punti. Poi però spetterà alle decisioni sulle problematiche di cui accennavo sopra. Altrimenti quel livello (405 punti) sarà una buona occasione per prendere profitto”.

In ambito valutario avete aperto una pozione long (rialzista) del 7% sul dollaro USA e avete beneficiato delle cedole dei titoli statunitensi in portafoglio senza subire contraccolpi valutari: ritenete che il dollaro possa restare stabile sull’euro o, addirittura apprezzarsi nei prossimi 6 mesi?


“Il cambio eur/usd potrebbe mantenere i livelli attuali (tra 1,225 e 1,2585) o arrivare fino a 1.20. Per questo beneficiare dei rendimenti del Treasury Bills a un anno (che rende il 2,09%) rappresenta una buona opportunità, anche perchè la copertura del cambio costa il 2,4% annuo”.

Nel comparto obbligazionario restate ancora conservativi su credito (obbligazioni societarie) e duration (scadenza media dei titoli e sensibilità del portafoglio alle variazioni dei tassi): per quali ragioni?


“Riteniamo che il lungo periodo di cui hanno beneficiato i creditori sia alla fine, l’inflazione è ormai dichiaratamente cercata da quasi tutti come soluzione dei problemi. In questo contesto gli spread del credito (extra rendimento rispetto ai titoli di stato, ndr) sono ai minimi da anni e un eventuale rialzo dei tassi potrebbe essere dannoso soprattutto per i debitori più deboli”.

Infine dove ritenete possa posizionarsi il bund tedesco a 30 anni a fine anno?


“Il bund a 30 anni è in range molto stretto compreso tra 1,1% e 1,45%. Attualmente è all’1,208 e per fine anno dovremmo rivedere quota 1,45% e, magari, fissare un piccolo nuovo massimo relativo intorno a 1,55%”.
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